Casini rilancia il nucleare: basta no dal governo

da Roma

Ci prova Pier Ferdinando Casini a stare fuori dalle polemiche «grillesche» e dal dibattito sull’antipolitica e nel corso di un’intervista televisiva su SkyTg24 parla solo di contenuti e di iniziative. Al primo posto ambiente ed energia, temi su cui l’Udc ha pronta un’interrogazione «per ripercorrere la via del nucleare». «Stiamo perdendo terreno in Europa e nel mondo - ha spiegato il leader Udc.- Paghiamo i costi di energia più alti rispetto a tutti i nostri vicini di casa. Siamo usciti irresponsabilmente dal nucleare dopo il referendum convocato sotto l’onda emotiva di Chernobyl». Per il leader Udc la soluzione ai gravi problemi energetici a cui andiamo incontro è solo una: «ricerca sul nucleare sicuro che non inquini e che rappresenti una fonte di energia pulita».
Oltre che a parlare della Rai, dove «la sinistra ha dimostrato tutto il suo doppiopesismo», Casini dedica molto spazio proprio alle questioni ambientali, attaccando la politica del «no» del governo. «Il mio è un allarme che vuole tradursi in proposta politica: «Il nostro è il paese dei no. No al nucleare, no ai rigassificatori, no alle centrali di smaltimento dei rifiuti, no a tutto quello che colma un ritardo strutturale della modernizzazione d’Italia. Il nucleare è una scelta obbligata di un Paese che si vuole modernizzare» - conclude l’ex-presidente della Camera, che considera la recente conferenza sul clima «un’occasione perduta». Immediata e polemica la risposta dei Verdi: «Proposta anacronistica, ideologica, lobbistica e non supportata da dati scientifici ed economici» - afferma il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli, così la pensa anche Ermete Realacci, presidente ulivista della commissione ambiente, che si dimostra comunque più possibilista: «Questo non vuol dire - prosegue - che la ricerca non debba continuare».
Contro «la propaganda ridicola che obbliga i politici a fare a gara a chi la spara più grossa», Casini lancia anche un’invito «alle persone serie» che stanno a sinistra per concorrere insieme al rilancio dell’Italia che sta diventando il fanalino di coda dell’Europa. E pensa a Letta, Bersani, Chiamparino, Lanzillotta che giudica «persone serie».
Una frecciata all’attuale bipolarismo «che ci ha obbligato a mettere in evidenza ciò che non va» è stato il suo riferimento alla riforma elettorale, che è uno degli argomenti che più divide l’Udc dal resto della casa delle Libertà. Del resto di riforma elettorale se ne parlerà molto a partire da oggi.


In commissione Affari Costituzionali del Senato si apre infatti il dibattito e il presidente Enzo Bianco presenterà un testo modificato rispetto alla stesura originaria in una direzione che avvicina la legge al modello tedesco, il più gradito all’Udc. La proposta di Bianco non prevede premio di maggioranza ma uno sbarramento tale da evitare eccessiva frammentazione. Al centro della discussione ci sarà ovviamente la verifica di un possibile dialogo tra i due poli.

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