Ma Casini vuole ridiscutere tutto

Botta e risposta a distanza tra Berlusconi e Casini sulla leadership della Casa delle libertà. A innescare le polveri è stato il leader dell’Udc con un’intervista a Repubblica nella quale ha puntualizzato come Silvio Berlusconi sia «il leader scelto dal centrodestra per le elezioni del 9 aprile. Oggi rappresenta la sua forza politica votata dal 24% degli italiani». Poi, pur sostenendo che vanno evitati personalismi, ha spiegato che «le parole d'ordine del passato sono in discussione per tutti» e ha invitato tutti «a essere più maturi». Infine ha avvertito che «sarebbe una pura demenza scegliere oggi» chi dovrà guidare il Polo alle prossime politiche «ma certo non ci possono essere pregiudiziali di nessuno nei confronti di nessuno». In mattinata, interpellato dai giornalisti, il Cavaliere pare evitare la polemica e puntare sulla distensione, ma la sua risposta è caustica: «Non leggo i giornali, ho il rigetto di tutto». Poi le dichiarazioni che sembrano troncare ogni discussione: «Non posso lasciare la politica perché sono l’unico in grado di tenere unito il centrodestra».

In serata la replica dell’ex presidente della Camera: «Le uniche polemiche le faccio contro il centrosinistra se sono necessarie e quando sono necessarie. Per parlare e riflettere sul problema della leadership abbiamo tempo cinque anni. Speriamo sia meno, operiamo affinché sia meno, ma temo che tempo ce ne sarà».

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