Il caso Gelmini scuote il Pirellone

Il caso Gelmini scuote il Pirellone

Quattro assessori del Pirellone, tutti i coordinatori provinciali di Forza Italia, il gruppo dirigente lombardo degli azzurri e il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Insieme sul lago di Garda. Serata in quel di Desenzano. Appuntamento politico di inizio stagione per affrontare i temi caldi del Pdl ma anche le Provinciali, le Europee e, soprattutto, le Regionali. Già, nel 2010 la Lombardia ritorna alle urne e non è un mistero che in molti tifino «Stella for president». Sì, Maristella Gelmini successore di Roberto Formigoni. Raccontano gli ospiti della serata gardesana che la questione «governatore», ovvero l’ipotesi della staffetta Formigoni-Gelmini, è rimasta «sempre sospesa nell’aria». Anche quando Guido Podestà, coordinatore regionale degli azzurri, ha chiesto un impegno «pancia a terra» perché «da oggi ci attendono diciotto mesi di campagna elettorale». Come dire: tra la Provincia e l’Europa c’è anche la riconquista del Pirellone. Qualcuno, senza forse, ha però brindato mentre il ministro suonava «la campanella della ripresa politica dopo la pausa estiva» e la sala del ristorante con vista lago si riempiva di nomi e cognomi che quotidianamente fanno la gioia dei taccuini dei cronisti politici milanesi e lombardi. Anche se, a fine serata, tra un risotto e un branzino alla brace, i virgolettati registrati sono stati solo tre: quello del ministro, del coordinatore regionale Podestà e del vicecoordinatore nazionale Giancarlo Abelli. Tre discorsi sintetici «con lo sguardo sul futuro, con l’occhio ai temi in agenda, primo tra tutti il federalismo» che annoterà poi l’assessore regionale Massimo Ponzoni, uno dei quattro vicegovernatori presenti, è «modello costruito con tenacia in questi dodici anni in Lombardia da Forza Italia e da Formigoni». Annotazione che Adriano Paroli, sindaco di Brescia - ospite tavolo «d’onore» del ministro, «un’amica con la quale abbiamo costruito il partito sul territorio» - completa: «Abbiamo approfondito quei temi che sono i contenuti del Pdl e che servono pure per costruire alleanze più solide guardando al futuro». Gelmini for President? «Formigoni è il miglior presidente che possiamo avere» ribatte il primo cittadino bresciano: «Anche lui però come chiunque, dopo un certo numero di anni, chiede nuovi stimoli e lo testimonia la disponibilità data in passato per ricoprire responsabilità a livello nazionale. Se le richiederà, be’ allora ci ritroveremo a compiere una nuova scelta». Traduzione: nel 2010, se Formigoni non si ricandidasse alla presidenza della Lombardia, allora potremmo chiedere a Mariastella Gelmini di lasciare il ministero dell’Istruzione e mettersi alla guida del Pirellone. «Mariastella» rimarca Paroli, che come Abelli è d’area ciellina, «è donna di grande diplomazia, ha saputo costruire i legami tra l’area liberale e quella cattolica e sempre valorizzandone i valori». Insomma, Mariastella Gelmini risponderebbe all’identikit del futuro governatore. Ma il ministro che dice? «Dico che davanti a me ho cinque anni da ministro dell’Istruzione. La scuola reclama buonsenso, pragmatismo e soluzioni condivise. Quello è il mio, il nostro compito e voglio portarlo a termine».

Eppure, alla cena di Desenzano si è fatto «gruppo» per sostenerla nel 2010: «Lo ripeto, voglio portare a termine il mio mandato ministeriale. E, poi, sono convinta che oggi Roberto Formigoni è il miglior presidente possibile». E nel 2010? «Sarebbe sempre il miglior candidato».

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