Il Cern si avvina alla scoperta della "particella di Dio"

Due studi separati del laboratorio di Ginevra scoprono tracce del bosone di Higgs, particella la cui esistenza fu teorizzata 40 anni fa per spiegare la ragione del peso degli atomi

Il Cern si avvina alla scoperta della "particella di Dio"

L'esistenza del bosone di Higgs finora era stata semplicemente teorizzata dal fisico inglese Peter Higgs, ormai più di quarant'anni fa, per spiegare la ragione per cui gli atomi hanno peso. Con oggi, e con l'annuncio fatto da Fabiola Gianotti, italiana membro di un team del Cern, quella che era solo un'ipotesi sembra però acquistare concretezza. Con i nuovi dati raccolti dai laboratori di Ginevra, si restringe il campo per la ricerca del bosone di Higgs, la cosiddetta "particella di Dio". 

La scoperta potrebbe essere vicina, dato che due team impegnati al Cern hanno confermato che i loro studi, realizzati in collaborazione con il Cern e con l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare, hanno rilevato tracce fisiche del bosone.

 Ad accendere l’entusiamo è soprattutto il fatto che i due esperimenti siano arrivati a indicare valori molto vicini in modo assolutamente indipendente, ossia l’uno senza conoscere i risultati dell’altro, seguendo strade diverse e con strumenti diversi. Nei prossimi mesi i risultati dei due test verranno incrociati, in modo che, questa la speranza degli studiosi, entro marzo 2012 si possa arrivare a ottenere dati più sostanziali.

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