da Roma
«Voglio dire a Berlusconi e Fini che non avranno mai un tradimento da Pier Ferdinando Casini e dall'Udc». Il patto donore è stato siglato, per il momento a parole, ieri dal segretario dellUdc, Lorenzo Cesa, durante l'incontro promosso a Bologna dal suo partito e intitolato «La politica dei moderati», nel quale sono intervenuti anche il presidente della Camera dei deputati Pier Ferdinando Casini e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi. Cesa ha ribadito che la «lealtà dell'Udc verso il centrodestra è un dato di fatto, abbiamo le carte in regola, non dobbiamo dimostrare niente a nessuno ma non dobbiamo rinunciare a mettere l'accento sui temi che ci stanno a cuore».
Alle prossime elezioni politiche quello dell'Udc «deve essere un traguardo a due cifre - ha auspicato il neosegretario che ha preso il posto di Marco Follini - dobbiamo superare a livello nazionale il 10% e credo che questo sia un obiettivo assolutamente praticabile». Cesa ha fatto notare come nelle regioni «rosse» «essere moderati è una scelta difficile e coraggiosa. Bisogna combattere - ha ammesso - contro il centrodestra e contro tutti quelli che hanno camminato al nostro fianco e che poi si sono piegati alla sudditanza e mi riferisco anche a Romano Prodi». Nel ringraziare il suo predecessore Marco Follini «per questi quattro ani di lavoro fatto per noi» Cesa ha rimarcato come gli esponenti dell'Udc «siano sempre stati coerenti e lineari. E lo siamo ancora oggi».
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