Chiude «Stilos», il mensile dei romantici (e ingenui) paladini della letteratura

Nata nel 1999 come inserto de «La Sicilia», dal 2007 era divenuto indipendente. Il direttore Gianni Bonina: «ci hanno abbandonato le case editrici che preferiscono fare pubblicità su giornali generalisti e non sui fogli di chi ama i libri»

«Insanabili divergenze insorte all'interno della società editrice impongono la sospensione delle pubblicazioni della rivista». Questo l'incipit del comunicato che annuncia la sospensione della rivista letteraria «Stilos», creata e diretta da Gianni Bonina. Dietro le «insanabili divergenze» si possono nascondere molte verità (alternative tra loro e tutte egualmente plausibili), certo è che l'informazione letteraria non vive una stagione d'oro. «Stilos», insomma, sospende le pubblicazione «per un numero non precisabile di mesi in vista di un riassetto societario». E il commento dello stesso Bonina è accorato quanto ingenuo. «Credevamo soprattutto che una rivista come "Stilos" fosse utile anche alle case editrici, le quali fanno poca pubblicità e quella che fanno la dirottano sulle testate che non sono né letterarie né di cultura - spiega il critico siciliano -. Sono le prime a non volere che i periodici di cultura crescano. E sono quelle stesse che pressano le riviste letterarie indipendenti a intervistare i loro autori e recensire i loro libri: cosa molto improbabile che invece avvenga in quelle testate non di cultura che si occupano di un libro solo se pagate. Col risultato che le recensioni sono sempre positive e gli autori sempre esaltati». Parole pesanti che arrivano da un addetto ai lavori. Parole, però, che molti pensano e condividono. E parole che, sicuramente, fanno riflettere sul ruolo e il destino della letteratura.
«Stando così le cose - aggiunge Bonina -, ci siamo trovati davanti a un bivio: seguire "Millelibri" e "Mercurio" nel regno dell'ade editoriale oppure fermarci, ripensare il progetto, ridurre i costi ma rimanere vivi. Abbiamo scelto la seconda via, consapevoli che i lettori di "Stilos" sono speciali: non da oggi ma da molti anni. Li conosciamo. Sanno come noi che conta rimanere attivi, nel pieno di una crisi che se colpisce pesantemente l'editoria libraria è devastante per la stampa specialistica. Sicché siamo costretti, dopo una crisi interna alla società editoriale, a sospendere le pubblicazioni per rimodulare l'allestimento della rivista riducendo le pagine, epperò cercando di mantenerne non solo il contenuto ma anche un certo bell'aspetto. Presto torneremo in edicola: un po' cambiati fuori ma certamente uguali dentro».
Quello di «Stilos» è un percorso insolito nel mondo dell'editoria culturale. Nato come magazine de «La Sicilia» nel 1999, il mensile si è emancipato nel 2007 come testata autonoma diffusa a livello nazionale. Tra i suoi collaboratori anche prestigiose firme quali quelle di Benedetta Centovalli, Arnaldo Colasanti, Cesare de Vita, Aurelio Grimaldi, Giulio Mozzi, Raffaele Nigro, Massimo Onofri, Sergio Pent, Silvio Perrella e Vanni Ronsisvalle.
Le accuse che Bonina rivolge alle case editrici sono sintomatiche di un sistema che ha perso equilibrio e buon senso e che le dure leggi del mercato stanno portando verso scenari inediti ai quali molti, anche tra i più appassionati culturi delle lettere, sono impreparati.
Il futuro del mensile «Stilos» quindi è ancora incerto. E con il suo anche quello dell'informazione letteraria, sempre più relegata ai margini del mondo dei media. Sul sito della rivista campaggia uno scarno comunicato dove viene spiegato agli abbonati come muoversi per riavere indietro i soldi già anticipati dei prossimi numeri.

E intanto sfrutta il mezzo agile, leggero ed economicamente vantaggioso del web per rimanere in vita: il portale e la pagina di Facebook rimarranno attivi. E così almeno i blogger delle «belle lettere» potranno continuare a parlare di letteratura. In attesa di tempi migliori.

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