Polemica sul Tour of the Gila, corsa a tappe di ciclismo su strada disputata nella Contea di Grant, in Nuovo Messico: una delle gare del calendario ufficiale Uci è stata vinta dall'atleta transgender Austin Killips (27 anni), e ciò ha provocato la reazione risentita delle altre cicliste che hanno partecipato alla competizione.
"Un'altro caso Lia Thomas"
Austin Killips ha vinto il primo premio per le donne al Tour of the Gila, scatenando non poche polemiche. Ciò ha riaperto la discussione sulla transessualità nel mondo dello sport, ed è stato immediatamente riportato alla memoria il caso della nuotatrice transgender Lia Thomas, da poco vincitrice dei campionati NCAA di Atlanta.
La ciclista Inga Thompson ha subito affrontato la questione, accusando l'Uci di stare uccidendo il ciclismo femminile. "Austin è l'equivalente ciclistico di Lia Thomas", ha dichiarato la Thompson ai microfoni di Telegraph Sport. "Questo evidenzia davvero i problemi che stanno accadendo alle donne nel ciclismo", ha aggiunto. "Abbiamo più di 50 donne transgender in questo sport. E quello che sta succedendo in sottofondo è che le donne se ne stanno andando. Pensano: ‘Perché preoccuparsi, se non è giusto?’"
Ma non è stata solo Inga Thompson a risentirsi. Tanti i commenti negativi da parte degli utenti iscritti ai social. "Questa follia deve finire", scrive un utente. "Onestamente non riesco a capire come qualcuno pensi che questo sia giusto", commenta un altro. E, ancora: "Lo sport femminile sta diventando lo sport maschile di seconda classe. A chi interessa vederlo?".
Un vero e proprio polverone, dunque. Sono in tanti ad accusare Austin Killips di essere una "cheat", ossia un'imbrogliona.
"Twitter non è la vita reale"
Sui propri canali social, Austin Killips, che gareggia come ciclista nel 2019, ha festeggiato la propria vittoria, pubblicando una foto dell'evento. "Questa vittoria è stata possibile grazie alla comunità e ai legami che ho avuto la fortuna di costruire negli anni grazie alla bici", ha commenta l'atleta.
Dopo aver ringraziato le compagne di squadra, i meccanici, gli sponsor e gli amici, Killips ha anche risposto alle tante critiche ricevute. "Dopo una settimana di sciocchezze su Internet, sono particolarmente grata a tutti coloro che nel gruppo e nello sport continuano ad affermare che Twitter non è la vita reale. Amo i miei colleghi e concorrenti e sono grata per ogni opportunità che ho di imparare e crescere come persona e atleta insieme", ha scritto. "Abbraccia i tuoi amici, pedala insieme e non dimenticare mai che un mondo migliore è possibile".
La replica dell'Uci
Sul caso è intervenuta anche l'Unione Ciclistica Internazionale (Uci) che martedì scorso ha ribadito la propria posizione, specificando che il regolamento si basa sulle più recenti conoscenze scientifiche, che sono state applicate in modo coerente.
"Continuiamo a seguire l'evoluzione delle scoperte scientifiche e le regole potrebbero cambiare in futuro con l'evolversi di tali conoscenze", ha dichiarato l'associazione, come riportato dalla Gazzetta.
Attualmente
il regolamento prevede che le atlete transgender debbano avere i livelli di testosterone sotto 2,5 nanomoli per litro per un periodo di tempo di 24 mesi per poter partecipare alle competizioni femminili.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.