Tour de France, ecco il percorso 2024. Da Firenze al Galibier, partenza da brividi

L'edizione 2024 della Grande Boucle potrebbe riservare parecchie sorprese. Da un arrivo mai così duro alle Alpi già dalla quarta giornata, c'è spazio per le strade bianche e una cronometro all'ultimo giorno

Tour de France, ecco il percorso 2024. Da Firenze al Galibier, partenza da brividi

Luglio è ancora lontanissimo ma la testa degli amanti delle due ruote va già al prossimo Tour de France, presentata oggi a Parigi dall’organizzazione. Sarà un’edizione speciale, piena di sorprese: si va dalla Grand Depart all’ombra della Cupola del Brunelleschi, alla scalata del Galibier al quarto giorno all’inedita tappa di Troyes, all’insegna delle strade bianche al finale esplosivo con una cronometro da prendere con le molle. Vista la concorrenza con le Olimpiadi di Parigi, la 111a edizione della Grande Boucle non finirà sugli Champs Elysèes ma sulla Corniche di Nizza, in un contesto davvero inconsueto. Vediamo quindi le curiosità di questo Tour, le tappe più interessanti e chi potrebbe dire la sua e impedire a Jonas Vingegaard di portarsi a casa la terza maglia gialla consecutiva il prossimo 21 luglio.

Da Firenze ai 2802 metri della Bonette

Visto che il percorso del Tour 2024 è stato appena presentato, servirà un minimo di tempo prima di riuscire a capire quali potrebbero essere le tappe più indigeste, dove Tadej Pogacar potrebbe portare l’attacco decisivo o se sarà la volta buona per Remco Evenepoel ma si possono sicuramente notare alcune cose davvero curiose. La cosa più interessante per i tifosi azzurri è che, stavolta, non sarà necessario andare chissà dove per godersi la partenza della corsa a tappe più famosa al mondo. Gli organizzatori, infatti, hanno scelto di partire dal cuore dell’Italia, l’affascinante Firenze, ma non sarà una passeggiata di salute. La prima tappa, infatti, porterà a Rimini, affrontando alcune salite poco conosciute ma veramente dure, ripetendo quanto visto nell’ultima edizione, quando nei Paesi Baschi si sono visti attacchi importanti ed alcuni ritiri eccellenti. Quest’anno, però, le cose si rendono ancora più complicate, visto che la carovana del Tour punterà decisamente verso le Alpi, affrontando le terribili pendenze del Galibier già dalla quarta tappa.

L’idea che ci siamo fatti è che la gestione delle energie dei ciclisti top farà tutta la differenza del mondo, visto che le tappe “tranquille” sembrano davvero poche: neanche il tempo di recuperare e ci sarà la settima tappa, una cronometro individuale di 25 chilometri e, due giorni dopo, l’affascinante ma decisamente complicata tappa di Troyes due giorni dopo, con parecchi chilometri sulle strade bianche. I numeri snocciolati dall’organizzazione sono impressionanti: 52.000 metri di dislivello positivo, quattro catene montuose (Appennini, Alpi, Massiccio Centrale e Pirenei), due arrivi in quota (Saint-Lary-Soulan dopo il Tourmalet e il Plateau de Beille nella seconda settimana). Saranno quelle le tappe più difficili? L’ultimo passaggio nelle Alpi è da prendere con le molle, visto che si supereranno tre volte i 2.000 metri, inclusa la Bonette, dove si assegnerà il Souvenir Henri Desgrange. Cosa dire del finale? Sabato i ciclisti sopravvissuti dovranno affrontare tre vette non banali, il Col de Turini, la Colmiane e la Couillole, mentre al posto della tradizionale passerella parigina, ci sarà una cronometro di 34 chilometri che includerà il Col d’Eze.

Un percorso affascinante

Il 29 giugno si parte da Firenze per 206 chilometri con 3600 metri di dislivello fino a Rimini che, almeno sulla carta, sembrano la partenza più dura della storia recente del Tour. Tappa senza asperità incredibili ma con pochissimi tratti tranquilli: occhio, poi, alla salita di San Marino, tredicesimo paese straniero toccato dalla Grande Boucle. Il giorno dopo, spazio al ricordo di Marco Pantani, con la partenza a Cesenatico ed il passaggio sul circuito Dino ed Enzo Ferrari di Imola ma anche la doppia salita di San Luca, 1,9 chilometri al 10,6% di pendenza media nel finale. La terza tappa che porterà la carovana a Torino sembra fatta apposta per i velocisti, mentre il giorno dopo è subito alta montagna con le salite del Sestriere, del Monginevro fino ad arrivare ai 2642 metri del Galibier. Quinta e sesta tappa dedicate ai velocisti, poi spazio alla prima cronometro in Borgogna con un finale non banale prima dell’arrivo a Gevrey-Chambertin.

Se l’ottava tappa vedrà il duello tra le squadre dei velocisti e gli uomini di classifica, l’attenzione dei tifosi andrà allo strano circuito di Troyes, con 14 tratti di strade bianche che potrebbero causare lo scompiglio nella classifica generale. Dopo il giorno di riposo ad Orleans, gli ultimi 30 chilometri della decima tappa potrebbero essere all’insegna del forte vento ma sarà importante non sprecare energie, visto che il giorno dopo si arriva sul Massiccio Centrale con una tappa con quattro colli per niente semplici. Dopo una tappa di transizione, l’arrivo a Pau sarà l’occasione per i velocisti prima di affrontare i Pirenei il 13 luglio: tappa da segnare in rosso sul calendario con Tourmalet, Hourquette d’Ancizan e la salita finale del Plat d’Adet, tutte durissime. Visto che in questo Tour riposare è vietato, il 14 luglio altre quattro salite pirenaiche per un dislivello da 4850 metri e quasi 200 chilometri.

Tour 2024 percorso

L’ultimo giorno di riposo vedrà la terza settimana ripartire con l’arrivo di Nimes, fatto apposta per i velocisti mentre la 17a tappa sembra più adatta alle fughe, nonostante l’arrivo in salita. Il 18 luglio, invece, i pochi sprinter rimasti potranno giocarsi le ultime carte a Barcelonnette, prima di un finale davvero massacrante. L’ultimo passaggio sulle Alpi, con l’arrivo ad Isola 2000, è la prima di due tappe alpine da un totale di 9.200 metri di salite in quasi 280 chilometri: il Tour arriverà sulla strada asfaltata più alta di Francia, un record assoluto, ma le altre tre salite di giornata non saranno meno complicate. La festa dei grimpeur continua il 20 luglio con quattro salite ed il finale sul Col de la Couillole che costringerà tutti a raschiare il fondo del barile. Gli ultimi fuochi d’artificio saranno nello scenario affascinante della Costa Azzurra, con la cronometro da Monaco a Nizza che potrebbe riservare parecchie sorprese.

L’ultima volta che il Tour si chiuse in questo modo, Laurent Fignon perse la maglia gialla nei confronti di Greg Lemond per solo otto secondi. Finirà anche stavolta con una sorpresa? Toccherà aspettare luglio per scoprirlo.

Tour 2024 tappa 19
Fonte: Twitter (@LeTour)

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