L'amore è un trucco è il film diretto da Ken Kwapis che va in onda questa sera alle 23.35 su Italia 1. Uscito in sala nel 1997 questa commedia romantica, che sembra ispirarsi alla storia di Anna and the King, voleva senza dubbio cavalcare il successo di Fran Drescher, volto amatissimo del piccolo schermo grazie alla serie tv La Tata.
L'amore è un trucco, la trama
Joy Miller (Fran Drescher) è una donna esuberante che insegna make-up ma che sogna di vivere grandi avventure nella sua vita altrimenti quotidiana. L'occasione per realizzare questa ambizione si presenta quando, a seguito di un titolo fuorviante apparso su un giornale, la donna viene assunta come insegnante per i figli di Boris Pochenko (Timothy Dalton), il leader del paese della Slovezia che si trova in un delicato momento politico, costretto ad affrontare la voce crescente dei ribelli che vogliono maggiori diritti da parte dello Stato. Arrivata a destinazione, Joy capisce che c'è stata un'incomprensione sui suoi titoli e il suo lavoro, ma invece di tirarsi indietro accetta di tenere nascosta la sua identità come insegnante nel reparto bellezza e prende a cuore l'insegnamento e il destino dei tre figli del dittatore. Vivere al castello, inoltre, le permette di avvicinarsi sempre di più al padrone di casa, del quale riesce pian piano a vedere il gran cuore dietro le responsabilità della sua figura politica. Ma può bastare l'amore a far avvicinare due persone che vengono da paesi diversi e credono in valori tanto distanti?
Alla scoperta di Fran Drescher
Come si diceva in apertura, L'amore è un trucco è una pellicola che ricalca un po' la storia di Anna and the King, con una tutrice che viene chiamata a viaggiare dall'altra parte del mondo per fare da tutrice ai figli di un dittatore di un paese molto diverso dal proprio. Alcuni snodi narrativi del film sono molto simili - sebbene virati in chiave di commedia - a quelli che vengono proposti anche nella versione di Anna and the King interpretata da Jodie Foster, con tanto di celebrazione per cercare di farsi amare dall'occidente. Ma è indubbio che L'amore è un trucco deve molto anche a La Tata. La serie debuttò sul piccolo schermo nel 1993, confermandosi immediatamente come la punta di diamante dei palinsesti televisi, compresi quelli italiani. Composta da sei stagioni, La Tata ebbe anche il merito di lanciare inesorabilmente la carriera di Fran Drescher. Fino a quel momento, infatti, l'attrice aveva preso parte ad alcune serie tv e a piccoli e sconosciuti film per la tv, ma niente che potesse aiutarla a spiccare il volo. Interpretando, invece, il personaggio di Francesca Cacace, una donna rumorosa e a tratti grottesca, che viene assunta come baby-sitter/tata in casa di un noto produttore tetrale dell'aristocrazia, Fran Drescher ha potuto ottenere un ruolo indimenticabile, che la rende sempre molto riconoscibile. Da una parte questa sua aderenza totale al personaggio di Francesca Cacace le si è ritorta contro: in un certo senso l'attrice non è mai davvero riuscita a liberarsi del tutto di questo personaggio così invadente, per cui ogni volta che appariva davanti allo schermo il pubblico aveva la sensazione di vedere un'altra versione de La Tata, come avviene anche nel caso de L'amore è un trucco. Ma rimane indubbio che la serie tv le ha regalato l'immortalità dei grandi ruoli. E forse è stato proprio grazie a La Tata che Fran Drescher è arrivata a diventare il presidente del sindacato degli attori di Hollywood, SAG-AFTRA, lo stesso sindacato che è in sciopero da settimane contro le grandi compagnie che fanno parte della cosiddetta Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP). In effetti proprio Fran Drescher ha avuto un ruolo fondamentale nelle prime fasi dello sciopero. Gli attori hanno deciso di incrociare le braccia per ottenere una regolamentazione dell'intelligenza artificiale e percentuali sugli incassi derivanti dalla diffusione di film e serie tv sulle piattaforme streaming. Nei primi giorni dello sciopero Fran Drescher ha voluto prendere la parola e dare voce allo scontento dell'intero sindacato, in un discorso pieno di fierezza che è stato riportato anche dal The Guardian. Nel discorso l'attrice ha detto: "Ciò che sta accadendo qui è importante perché quello che sta succedendo a noi sta avendo luogo anche in tutti gli altri campi di lavoro, quando i datori di lavoro fanno di Wall Street e dell'avidità la loro priorità e finiscono col dimenticarsi di coloro che, contribuendo, fanno davvero funzionare l'intera macchina. [...] Noi siamo le vittime qui. Siamo vittime di un'entità molto avida. Sono scioccata dal modo in cui siamo trattati da persone con cui abbiamo lavorare. Non riesco a credere, francamente, quanto siamo lontani su determinati punti.
Come loro piangono povertà, come ci dicono che stanno perdendo soldi a destra e a sinistra quando danno centinaia di milioni di dollari ai loro CEO. Lo trovo davvero disgustoso. Si vergognassero. Sono dalla parte sbagliata della Storia."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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