È stato il film che ha lanciato, definitivamente, Gwyneth Paltrow nell’Olimpo di Hollywood, ed è stata la pellicola che, pur mascherandosi da commedia romantica, si è interroga sui casi della vita e sulle sue seconde possibilità. Sliding Doors, questo il titolo del film, torna di nuovo in tv su Cielo, questa sera, e in prima serata per catturare il pubblico, come la prima volta, in un viaggio di cuore di pancia in una storia unica nel suo genere. Oltre alla raggiante Gwyneth Paltrow (nel suo ruolo migliore prima di Shakespeare in love) troviamo anche John Hannah (visto poi anche nella trilogia de La Mummia) nei panni di James, Jerry Lynch nel ruolo di Jerry e Jeanne Tripplehorn in quello di Lydia. Diretto da Peter Howitt, arriva nelle sale nel 1998 (in Italia era i 4 settembre) e ha un buon seguito da parte di critica e pubblico, vincendo un European Film Awards nella categoria di Miglior sceneggiatura originale.
La trama che sta alla base di Sliding Doors è molto semplice ma è proprio in questa semplicità che trova il suo punto di forza. La Paltrow interpreta Helen. Lei è una giovane donna che lavora nelle pubbliche relazioni e ha una love story solida con Gerry. Dopo che è stata licenziata bruscamente e senza una ragione specifica, Helen corre verso casa non prima di prendere la metropolitana e raggiungere il fidanzato. Corre via dal posto di lavoro e nella fretta le cade un orecchino in ascensore e James (che all’inizio del film per Helen è solo uno sconosciuto) lo raccoglie. Helen arriva in stazione della metro, scende le scale e una bambina le si para davanti. Perde la sua corsa e non riesce a salire sul veicolo. In quel momento, come per magia, la sua vita si divide in due dimensioni parallele, una in cui Helen non ha mai scoperto il tradimento del compagno e l’altra in cui sale sul treno e scopre che la sua esistenza è costruita su una menzogna.
Dicevamo che il film ha una trama molto originale perché prende spunto delle una storia utilizzate da Krzysztof Kieślowski, registra polacco, in alcune delle sue opere come il tema del destino in Destino cieco del 1981 ed il tema del “doppio” in La doppia vita di Veronica del 1991. Il regista, in un’intervista che ha rilasciato durante la premiere, ha rivelato che l’idea del film è nata dopo che è stato quasi investito da un’auto. Racconta che era in ritardo per incontrare un amico e che non riusciva a decidere se prendere il treno o chiamarlo da un telefono pubblico. Ha attraversato la strada impulsivamente ed è stato quasi investito.
Quell’incontro con la morte lo ha fatto riflettere: "se mi avesse investito quali sarebbero stati gli effetti a catena?". La colonna sonora del film fu curata dagli Aqua che eseguirono Turn Back in Time, unica ballad del loro primo album, diventato poi un successo di pubblico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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