Cinque giorni di nouvelle vague israeliana

Un appuntamento atteso e collaudato. Che punta i riflettori sul ruolo dell’ebraismo e di Israele nel mondo della celluloide. Debutta domani la sesta edizione del Pitigliani Kolno’a festival, la rassegna cinematografica, diretta da Dan Muggia e Ariela Piattelli, che ha come protagonista la nuova cinematografia israeliana. Sono più di 30 i film prodotti in Israele che nei 5 giorni del festival saranno proposti alla Casa del Cinema. Domani alle 20 la prima proiezione è riservata a Beaufort, di Joseph Cedar, che sarà introdotto dall’attore Oshri Cohen. La pellicola rientra nella sezione «Sguardo sul nuovo cinema israeliano», la più ampia fra quelle che compongono il festival, insieme a La Banda di Eran Kolirin (in programma mercoledì alle 22.30), che ha segnato il record di incassi a livello internazionale nella storia del cinema israeliano. Tra gli altri titoli di questa sezione Noodle di Ayelet Menachemi (in programma domenica alle 20), Meduse di Etgar Keret e Shira Geffen (domani alle 22.30), Strangers di Guy Nativ e Erez Tadmor (martedì alle 22.30) e infine quattro documentari: Children of the sun di Ran Tal (domenica alle 21.45), Desert brides di Ada Ushpiz (mercoledì alle 21), Champagne spy di Nadav Schirman (domenica alle 11.30) e To see if I'm smiling di Tamar Yarom (lunedì alle 21.45).
Un’altra sezione è riservata a «Israele nel cinema - tra mito e demistificazione» che presenta pellicole internazionali (Exodus e Il grido della terra) e film israeliani (Paratroopers e Avanti popolo) con in primo piano le diverse caratteristiche dei soldati israeliani.

La chiusura del festival è affidata a Qualcuno con cui correre (mercoledì alle 20) di Oded Davidoff tratto dall’omonimo romanzo di David Grossman che sarà alla Casa del Cinema proprio per presentare il film. Ingresso gratuito.

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