Cinque giorni al sì, quella volta che Kate disse al principe: "Chissenefrega, Will"

Delusioni, litigate e promesse dei futuri sposi nel nuovo libro di Signorini e Della Penna

Cinque giorni al sì, quella volta che Kate 
disse al principe: "Chissenefrega, Will"

«Chissenefrega» - I don’t care -. «Chissenefrega», aveva detto Kate, di quell’intervista finita in prima pagina sul Sun e sulla bocca del mondo. «Chissenefrega», aveva detto Kate, se William - 22 anni - in quell’intervista diceva che non si sarebbe sposato prima dei trenta e che aveva «ancora voglia di divertirsi». «Chissenefrega», aveva detto Kate, e lo aveva stupito. Così Kate Middleton aveva spiazzato il principe William. Non se l’era presa, nonostante i due fossero fidanzati. E aveva superato il battesimo del fuoco: era sopravvissuta alla giungla del gossip. Da allora - era il 2005 - le malelingue la chiameranno Waity Katy - Kate in attesa - ma lei, la donna che il 29 aprile sposerà a Westminster il secondo, in linea di successione, erede al trono d’Inghilterra, non ha aspettato invano.
Dolce ma tenace, allegra ma non superficiale: così Kate conquista William, a cominciare da quella prima volta in cui lo incontra a una festa - è il primo anno di università alla prestigiosa St Andrews - e gli versa mezzo drink sul golf. La favola comincia qui, ma continua tra feste, corse in macchina, litigate, come raccontano con dovizia di particolari e retroscena salienti Alfonso Signorini e Azzurra Della Penna, in questi giorni in libreria con «La favola di William e Kate», (Mondadori, pp 132, euro 17,50).

Angosce, delusioni, la rottura e la rappacificazione: è questo mix di ingredienti che - secondo Signorini e Della Penna - fa della storia dei futuri sposi d’Inghilterra «un amore reale», non solo nel senso di nobile, ma soprattutto nel senso di sincero. Un amore vero, nonostante William lo viva nell’incubo della stampa e dei paparazzi. Il principe - raccontano - ha confessato dopo parecchi anni di frequentazione con Kate che il suo incubo ricorrente e più spaventoso è quello di immaginarla inseguita dai fotografi come in quel tragico 31 agosto del 1997, quando la madre, Lady Diana, si schiantò con l’auto in un tunnel di Parigi.
Vivono le vite di due giovani universitari, William e Kate, ma non possono ignorare che gli occhi del mondo e dei curiosi sono puntati su di loro. Lo sa bene William, a cui il padre, il principe Carlo raccomanda prima di mettere piede all’università: «Non dovrai mai fare uso di droghe, William, ti è vietata questo tipo di esperienza. Non dovrai mai farti vedere in pubblico in atteggiamenti affettuosi con una ragazza e, per cortesia, evita di bere troppo». Come ogni figlio che si rispetti, e come ogni rampollo degno di questo nome, il principe ha disatteso in varie occasioni le raccomandazioni del padre. Ma Kate è stata in questi anni la sua bussola, quel simbolo di stabilità che William ha perso nel tragico agosto del ’97. Kate è stata la sua bussola ma è stata anche la sua trasgressione. Lui così nobile e lei così borghese. Sembrava un matrimonio impossibile. I Middleton criticati pure per un chewing-gum, come accadde – raccontano Signorini e Della Penna - alla madre di Kate, Carole, durante la parata di fine corso di William all’accademia militare di Sandhurst.

Per questo, e nonostante questo, Kate e William hanno conquistato gli inglesi. La borghese e il nobile. La commoner e il principe. Il 29 aprile diranno sì e faranno cadere ogni paletto. Kate non avrà sangue blu, ma è una che sa dire: «Chissenefrega».

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