
Sempre più padri italiani stanno iniziando a usufruire del congedo di paternità, una misura che, seppur recentemente introdotta, sta lentamente modificando il panorama familiare e lavorativo. Il congedo di paternità, introdotto in Italia nel 2012, ha lo scopo di favorire una condivisione più equilibrata delle responsabilità familiari e di rafforzare il legame tra padre e figlio. Secondo un comunicato dell'Inps e di Save the Children, i dati dimostrano un notevole aumento nella fruizione di questa misura, ma anche che c'è ancora molta strada da fare per ottenere una parità di genere concreta all'interno delle famiglie. Ecco tutto ciò che c'è da sapere.
Un aumento progressivo
Nel periodo tra il 2013 e il 2022, il numero di padri che ha usufruito del congedo di paternità è aumentato più che triplicato, con una crescita sostanziosa nei primi anni. Tuttavia, la progressione è stata più contenuta negli ultimi anni, con una variazione di solo 0,5 punti percentuali tra il 2022 e il 2023. Nonostante il cambiamento positivo, circa il 35% dei padri aventi diritto non sfrutta ancora questa opportunità. Questo dato è particolarmente significativo, in quanto il congedo di paternità ha effetti positivi concreti: oltre a favorire un legame precoce tra padre e figlio, contribuisce anche a un miglior bilanciamento delle responsabilità familiari e supporta la conciliazione vita-lavoro delle donne.
La situazione in Italia
L'uso del congedo di paternità non è uniforme in tutta Italia. Al Nord, il tasso di utilizzo è significativamente più alto (circa il 76%) rispetto al Sud e alle Isole (44%). Tra le regioni con i tassi più elevati troviamo il Veneto (79%) e il Friuli Venezia Giulia (78%), mentre al Sud la Calabria segna il tasso più basso (35%). Inoltre, il congedo di paternità è più utilizzato da padri con un contratto di lavoro stabile a tempo indeterminato (circa il 70%), e da coloro che hanno un reddito annuo tra i 28.000 e i 50.000 euro (83%). Anche le dimensioni aziendali influiscono sull'utilizzo del congedo: i padri che lavorano in aziende con oltre 100 dipendenti tendono a usufruirne molto più frequentemente rispetto a coloro che lavorano in piccole imprese con meno di 15 dipendenti (80% contro 40%).
Congedo di paternità più lungo
Secondo gli esperti, l'estensione del congedo di paternità potrebbe rappresentare un passo fondamentale per promuovere una maggiore parità di genere nelle famiglie italiane.
Un periodo di congedo più lungo favorirebbe non solo una distribuzione più equa delle responsabilità familiari, ma contribuirebbe anche al consolidamento di modelli culturali più paritari, liberi da stereotipi di genere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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