Ravvedimento operoso: ecco come funziona per la dichiarazione 730

Con il ravvedimento è possibile sanare l'omessa presentazione o gli errori sulla dichiarazione

Ravvedimento operoso: ecco come funziona per la dichiarazione 730
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Nel presentare la dichiarazione dei redditi può succedere che si commetta qualche errore, soprattutto quando si è preferito il “fai da te” nella compilazione di un documento così importante come è il 730 o il modello unico.

Certamente affidarsi a dei professionisti o ai centri di assistenza fiscale è una buona pratica da seguire per i contribuenti con la stagione della dichiarazione, ma l’errore può sempre presentarsi e, pertanto, è meglio capire come comportarsi.

Di alcuni errore abbiamo già parlato in precedenti articoli de IlGiornale.It, e di certo il dimenticarsi di presentare la dichiarazione è ritenuto “grave” perché si ricade nell’omessa dichiarazione dei redditi, che scatta quando non viene presentata, successivamente ai 90 giorni dalla scadenza, la propria dichiarazione che può riguardare le imposte dirette (a partire dall’Irpef) ma anche le imposte indirette come l’Iva.

A questo punto l’unico strumento utile è il ravvedimento operoso.

Si tratta di un istituto che permette di rimediare a omissioni, ritardi, irregolarità attraverso il pagamento di una sanzione inferiore rispetto a quella che sarebbe decisa direttamente dal'Agenzia delle entrate.

Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Cosa è il ravvedimento operoso

Come ricorda l’Agenzia delle entrate con il “ravvedimento” è possibile regolarizzare omessi o insufficienti versamenti e altre irregolarità fiscali, tra cui quelli riguardanti, dunque, la dichiarazione dei reddii, beneficiando della riduzione delle sanzioni.

Per poterne usufruire occorre, però, rispettare determinati limiti di tempo e, soprattutto, è necessario che:

  • la violazione non sia già stata constatata e notificata.
  • non siano iniziati accessi, ispezioni e verifiche.
  • non siano in corso altre attività di accertamento formalmente comunicate all’autore.

Come funziona

L’istituto del ravvedimento permette una rimozione formale della violazione commessa, ma logicamente occorre effettuare il versamento spettante per:

  • l’imposta dovuta.
  • gli interessi, calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito.
  • la sanzione in misura ridotta.

La riduzione della sanzione è progressiva da 1/5 ad 1/10 in relazione al termine della data di scadenza.

Per effettuare i versamenti occorre utilizzare:

  • il modello F24, per le imposte sui redditi, le relative imposte sostitutive, l’Iva, l’Irap, l’imposta sugli intrattenimenti e l'imposta di registro per gli atti diversi dai contratti di locazione.
  • l’F24 Elide per tributi, sanzioni e interessi, connessi alla registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili.
  • l’F24 Elide per l’imposta ipotecaria, le tasse ipotecarie, l’imposta di bollo e le sanzioni, dovuti in relazione ai servizi di aggiornamento dei registri immobiliari e al rilascio di certificati e copie.
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