Scatta la stretta sul reddito di cittadinanza: respinte 240mila domande

Nei primi dieci mesi del 2022, l'Inps ha già respinto centinaia di migliaia di domande sul reddito di cittadinanza: ecco come sono stati rafforzati i controlli

Scatta la stretta sul reddito di cittadinanza: respinte 240mila domande

Finalmente la stretta sul reddito di cittadinanza inizia a farsi sentire: nei primi dieci mesi del 2022 ma soprattutto nelle ultime settimane sono state 240mila le domande che l'Inps ha respinto perché i richiedenti non avevano i requisiti necessari per poter sfruttare la misura statale.

"Indebita percezione"

Nello specifico, altre 50mila domande sono tutt'ora sotto la lente di ingrandimento dell'Istituto perché potrebbero non possedere i requisiti necessari. In pratica, una domanda su 10 viene sistematicamente respinta visto che fino al 31 ottobre sono pervenute circa un milione e 290mila richieste. "Il Reddito di Cittadinanza è stato oggetto di ampio dibattito istituzionale e di particolare attenzione mediatica anche in occasione delle verifiche di accertati casi di indebita percezione della stessa". Invece, secondo la tabella pubblicata dall'Inps, al 30 settembre sono addirittura più di 456mila le domande respinte, quasi 265mila le misure decadute e poco più di 60mila quelle revocate.

Rafforzati i controlli

Con il nuovo governo il passo è chiaro: in due mesi sono stati intensificati i controlli "nell’ottica di prevenire ed individuare i comportamenti opportunistici e fraudolenti", scrive l'Inps. Più vigilanza significa meno possibilità di dar modo ai furbetti di approfittarne: sono stati rafforzati anche i controlli sulle dichiarazioni rese con controlli antifrode. E poi, come ricorda IlMessaggero, vengono incrociati i dati delle domande con le Dsu (Dichiarazioni Sostitutive Uniche) con i dati e le informazioni già presenti negli archivi dell'Inps. Tutto ciò intende scoraggiare, in partenza, chi si presta a false dichiarazioni oppure omette la tipologia di lavoro dei familiari pur di percepire il sussidio statale.

Nello specifico, i quattro scenari di rischio hanno a che fare con chi non ha la cittadinanza italiana, chi falsifica (o omette) la situazione lavorativa dei familiari, chi dichiara il falso sulla composizione (numero e età) del nucleo familiare ma anche chi è titolare di imprese o ricopre cariche che sono incopatibili con la possibilità di richiedere il sussidio.

l'Inps, poi, ha predisposto un'apposita sezione informatica che consente alle strutture periferiche di consultare tutte le istanze sul reddito con elevati indizi di rischio "così da poter svolgere le opportune verifiche sulle domande sospese e sbloccarne l'esito, se positivo, o avviare le conseguenti azioni di recupero, in caso negativo".

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