Come si divide l'eredità in assenza di testamento e quando è fondamentale

In determinati frangenti, conoscere modalità di gestione dei beni del defunto e ruolo degli eredi legittimi è importante, così come le opportunità per chi volesse esprimere per iscritto le proprie volontà

Come si divide l'eredità in assenza di testamento e quando è fondamentale

Chi detiene un patrimonio ha varie opzioni per la sua gestione, tra cui la possibilità di redigere un testamento per esercitare un controllo completo sui beneficiari dell'eredità. Ma cosa accade se il defunto non ha redatto un testamento o non ha espresso volontà in merito? Vediamo.

Eredi e legatari. Tipi di successione ereditaria

Innanzitutto, è importante distinguere tra eredi e legatari. Secondo il Codice civile (articolo 588), colui che eredita l'intero patrimonio del defunto o una parte specifica di esso (come metà, un quarto, etc.) è definito come successore a titolo universale o erede. Chi, invece, riceve beni specifici è chiamato successore a titolo particolare o legatario. Detto questo, la successione ereditaria può essere di tre tipi: testamentaria, quando esiste un testamento che designa gli eredi; legittima o ereditaria, quando manca un testamento e la legge determina gli eredi legittimi; necessaria, che garantisce a determinati familiari una quota di patrimonio stabilita per legge.

Successione senza testamento

È sempre il Codice civile, con l’articolo 457, a fornire indicazioni in materia, stabilendo chi eredita in assenza di testamento. In tale circostanza, l'eredità va al coniuge e ai figli del defunto, secondo queste determinazioni: se c'è un solo figlio, l'eredità è divisa a metà tra figlio e coniuge; se ci sono due o più figli, questi ricevono due terzi dell'eredità e il coniuge un terzo; se il defunto non ha figli, i genitori e i fratelli (se vivi) ricevono una quota, ma il coniuge ottiene comunque due terzi dell'eredità; se sia i genitori che i fratelli sopravvivono al defunto, si dividono una quota, con almeno un quarto dell'eredità per i genitori.

Nell’eventualità che il coniuge, i figli o i fratelli del defunto fossero deceduti prima di lui oppure avessero rinunciato all'eredità, i loro diritti vengono ereditati dai rispettivi discendenti, secondo il principio della rappresentazione. L'eredità si divide quindi per stirpi, cioè le quote che sarebbero spettate ai soggetti deceduti o rinuncianti vengono suddivise tra i loro discendenti. In mancanza anche di questi, l'eredità passa integralmente ai parenti più prossimi entro il sesto grado o, in loro assenza, devoluta allo Stato.

Approfondendo la condizione del coniuge (o la parte dell'unione civile), questo diventa l'unico erede quando mancano figli, ascendenti e fratelli/sorelle del defunto. Se c'è stata una separazione, il coniuge ha diritto all'eredità, a meno che non sia stato riconosciuto l'addebito per la fine del matrimonio, in tal caso, avrà diritto solo ad un assegno vitalizio se all'apertura della successione beneficiava degli alimenti. Dopo il divorzio, l'ex coniuge perde ogni diritto ereditario. Se il matrimonio è stato dichiarato nullo dopo la morte di uno dei coniugi, il coniuge superstite eredita come se fosse ancora coniugato. Tuttavia, viene escluso dalla successione se al momento della morte del defunto quest'ultimo era legato da un matrimonio con un'altra persona. Il coniuge ha sempre il diritto di abitare nella casa coniugale, indipendentemente dalla sua titolarità.

Tutele e limiti

La successione testamentaria rappresenta un passaggio significativo nella pianificazione patrimoniale di un individuo, poiché consente di stabilire in anticipo come desidera che i propri beni siano distribuiti dopo la propria morte, garantendo al contempo la protezione dei propri cari. Ci sono diverse situazioni in cui può essere conveniente fare testamento:

Coniugi senza figli: in mancanza di figli, se uno dei coniugi muore, parte del patrimonio potrebbe essere ereditato anche da fratelli, sorelle o genitori del coniuge premorto, creando una comunione ereditaria. Il testamento permette di evitare questa situazione e lasciare tutto il patrimonio al coniuge superstite.

Coppie di fatto: per le coppie di fatto, la legge non prevede particolari diritti successori. Il testamento è l'unico strumento per garantire al convivente superstite una parte del patrimonio ereditario del partner, nel rispetto della quota di riserva dei legittimari.

Divisione della comunione ereditaria senza liti: il testamento è utile per prevenire conflitti tra gli eredi durante la divisione del patrimonio ereditario, evitando costosi procedimenti giudiziari e consentendo un risparmio economico e fiscale.

Lasciti particolari: il testamento consente di fare lasciti a persone fisiche o giuridiche, come enti o associazioni benefiche, per sostenere iniziative importanti per il testatore.

Tuttavia, è importante comprendere che il testatore non ha piena libertà di disporre dei propri beni, in quanto la legge prevede la "quota di riserva", una parte dell'eredità riservata per determinati familiari come il coniuge e i figli, o in mancanza di questi, i genitori.

Tipi di testamento

Per redigere un testamento, ci sono diverse opzioni tra cui scegliere. Intanto va distinto fra ordinario e speciale. A sua volta, il testamento ordinario può essere olografo (scritto di pugno dal testatore), o redatto con atto del notaio – che a sua volta può essere pubblico o segreto. C’è poi il testamento speciale, una particolare forma di testamento pubblico, riconosciuta solo per situazioni o circostanze eccezionali.

Fra quelli descritti, il testamento olografo (disciplinato dall’articolo 609 del Codice civile) è il più semplice. Si tratta di una scrittura privata e deve essere scritto per intero, datato e sottoscritto da chi lo fa. può essere confezionato in qualsiasi momento dal testatore senza alcuna spesa notarile; può essere modificato in ogni momento senza dover prendere appuntamento dal notaio (si parla di atto sempre “revocabile” nel senso che lo stesso può essere modificato dal suo autore sino al momento della morte, poiché è solo con il decesso del testatore che il testamento diviene definitivo); può essere scritto in carta semplice e in qualsiasi materiale idoneo a tener traccia della scrittura, possibilmente con penna a sfera di colore scuro; garantisce la segretezza del contenuto sino al momento della pubblicazione o del rinvenimento dello stesso.

L’espressione della volontà testamentaria in tale modo presenta però alcuni limiti, che possono essere legati ad una eventuale perdita, o alla distruzione dello stesso a seguito della morte dell’autore, con la conseguenza estrema di dover dar luogo ad una successione legittima invece di quella testamentaria. Inoltre, un testamento olografo potrebbe contenere disposizioni contrarie alla legge, per non parlare di disposizioni di difficile interpretazione o lettura, se non proprio contraddittorie tra loro.

Vantaggi e svantaggi

Strumento importante nella pianificazione patrimoniale, il testamento presenta una serie di aspetti da considerare, sia vantaggiosi che svantaggiosi. Esaminiamoli nel dettaglio.

Fra i vantaggi, si possono annoverare:

controllo della distribuzione dei beni: il testamento offre al testatore il controllo completo sulla destinazione dei suoi beni dopo la sua morte, permettendo di soddisfare specifiche volontà personali o familiari.

pianificazione fiscale: attraverso il testamento, è possibile pianificare in modo efficace la distribuzione dei beni per ridurre l'impatto fiscale sugli eredi, utilizzando disposizioni testamentarie per massimizzare le detrazioni fiscali disponibili o minimizzare le imposte di successione.

protezione dei familiari: il testamento può essere utilizzato per proteggere i familiari, garantendo che ricevano una parte specifica del patrimonio o stabilendo fiducie o fondazioni per il loro sostentamento, particolarmente importante quando ci sono membri della famiglia che dipendono finanziariamente dal testatore.

prevenzione delle dispute: un testamento ben redatto e chiaro riduce il rischio di contenziosi legali e conflitti familiari dopo la morte del testatore, specificando chiaramente le sue intenzioni.

Elementi da considerare come svantaggi:

costi legali: la redazione di un testamento può comportare costi legali, specialmente coinvolgendo avvocati o notai per garantire la sua validità.

immobilità delle disposizioni: una volta firmato, il testamento diventa un documento legale immutabile fino alla morte del testatore, il che potrebbe renderlo obsoleto nel tempo a causa di cambiamenti nelle circostanze personali o familiari.

possibilità di contestazione: anche un testamento redatto correttamente può essere soggetto a contestazioni, basate su varie ragioni come presunte incapacità mentali del testatore o coercizione da parte di terzi.

complessità: la redazione di un testamento può essere complessa, specialmente con patrimoni significativi o questioni familiari complesse, richiedendo talvolta il coinvolgimento di professionisti legali esperti.

Eredità e debiti. Come trovare gli eredi

Accettare un'eredità significa assumersi, in caso ve ne fossero, anche i debiti del defunto, rispondendone con tutti i propri beni. Ciò riguarda in particolare l'erede, che ha però la possibilità di rinunciare al lascito, mentre il legatario, ricevendo solo uno o più beni precisi, non è obbligato a pagare i debiti del defunto. Rintracciare gli eredi può rivelarsi, poi, complesso, soprattutto se si trovano all'estero o se ne fossero persi i contatti.

Poiché, inoltre, in mancanza di testamento non viene delineata, nel nostro ordinamento, una figura incaricata al rintraccio eredi di un soggetto defunto, è consigliabile, per questo, affidarsi a professionisti nel settore.

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