Cogne: «Ecco il Dna del vero assassino»

Cogne: «Ecco il Dna del vero assassino»

da Roma

Ecco la prova che dovrebbe scagionare Anna Maria Franzoni. «La via di fuga dell'assassino di Samuele Lorenzi è quella che dalla villetta di Cogne conduce verso la montagna e una delle tracce rinvenute su quel percorso appartiene al piccolo Samuele». Non solo: l'impronta risulterebbe contaminata anche dal Dna di uno sconosciuto. «La perizia diretta dal gip Pier Giorgio Gosso - spiega infatti il suo avvocato, Carlo Taormina, - ha accertato con assoluta precisione che quell'impronta appartiene al bambino».
Ciò significa, secondo il penalista, «che sangue o altra sostanza del corpo del piccolo è stata fatta cadere da chi se ne imbrattò nel corso dell'azione omicidiaria e prese a percorrere quel viottolo come via di fuga».
Taormina osserva ancora che la perizia, depositata il 30 novembre scorso alla Procura di Torino nell'ambito del procedimento denominato «Cogne bis», «evidenzia che l'impronta è contaminata da Dna anche di soggetti terzi, diversi da Anna Maria Franzoni e da Stefano Lorenzi, pur se non potuti identificare, come risulta da pagina 192 della perizia». Taormina definisce la perizia disposta dal gip sulle tracce di sangue rilevate dai consulenti della difesa nel sopralluogo del 2004 nella villetta di Cogne, «frutto della grazia di Dio e della protezione che Samuele riserva alla sua mamma innocente». «La provvidenza, seguendo i suoi imperscrutabili percorsi, come quello della formulazione di accuse infamanti contro chi difende la mamma di Samuele - aggiunge il legale della Franzoni -, accuse risultate tutte infondate, ha messo in condizione di compiere un altro passo decisivo verso la verità».
Spetterà ora alla Corte d'Assise d'Appello di Torino analizzare anche la seconda impronta, «la cui collocazione e somiglianza non potrà che ulteriormente rafforzare la decisiva rilevazione» aggiunge Taormina.

Il legale si augura che «questa nuova situazione possa essere presa in considerazione dalla Corte di Assise per evitare di infliggere ad Anna Maria Franzoni l'umiliazione della perizia psichiatrica. Il sangue di Samuele sul viottolo dimostra quanto fondate fossero le dichiarazioni del passato e le circostanze oggetto di denunzia presentata dai coniugi Lorenzi».

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