Colpo da 200mila euro: rubate monete rare

Nel bottino anche gli unici tre esemplari delle 500 lire d’argento

I carabinieri parlano di oltre 200mila euro di bottino; lui non si pronuncia visto che solo tre delle centinaia di monete che gli sono state rubate valgono da sole un furto su commissione. «Si tratta delle 500 lire d’argento con la bandiera controvento, la prima moneta d’argento del Dopoguerra. Le tre che custodivo qui nella cassaforte del mio negozio erano le uniche originali rimaste in circolazione. Valore stimato circa 50mila euro tra tutte e tre».
Franco Sangiovanni, classe 1958, è tra i primi tre più importanti collezionisti e grossisti di monete d’Italia, presenza fissa a convegni nazionali e internazionali. Ieri mattina, tornato da una fiera di numismatica, ha raggiunto il suo negozio in Santa Maria Segreta 2 - «Cfn», Collezionismo filatelia numismatica - alle spalle di piazza Cordusio, trovandolo sottosopra, con l’allarme fuoriuso e la cassaforte blindata aperta con la fiamma ossidrica.
«Macché porta forzata sul retro! Non ne hanno avuto bisogno: quella porta è intatta. Chi ha messo a segno il furto aveva le chiavi. - esclama lui quando gli riferiamo del resoconto ufficiale dei carabinieri che parla appunto di “porta forzata sul retro” -. È stato qualcuno che gira abitualmente nel mio negozio.

I clienti vengono anche più volte in una settimana; ci sono conoscenti che entrano anche solo per un caffè e a fare due chiacchiere più volte al giorno. E se qualcuno di loro, andando in bagno nel retro, si è impossessato delle chiavi, è andato a farne una copia e, tornato per una successiva visita, ha rimesso a posto quelle originali, chi se ne poteva accorgere?».

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