Commercialista aggredito, caccia a un amico

Alcuni indizi portano a una «doppia vita» Stupore e sgomento di amici e colleghi

Commercialista aggredito, caccia a un amico

Resta un quadro clinico «estremamente grave» quello di Maurizio Oldani, il commercialista 47 anni trovato ferito, privo di sensi e insanguinato domenica mattina sull’asfalto di via di Porta Tenaglia e ora ricoverato in rianimazione all’ospedale Fatebenefratelli dopo un’operazione alla testa. I medici hanno cercato di far riassorbire il grosso ematoma provocato da un violento trauma cranico, ma - pare - senza successo. Ieri mattina al capezzale dell’uomo - che vive solo con la madre vedova in un appartamento poco lontano dal luogo dov’è stato trovato - si è recato anche monsignor Erminio De Scalzi, abate della chiesa di Sant’Ambrogio dove Oldani, che da un anno fa parte del consiglio pastorale della parrocchia, coordina la commissione cultura. «Una persona tranquilla, che non avrebbe fatto male a una mosca e che frequentava regolarmente la parrocchia» lo descrivono i religiosi della segreteria della cattedrale dove nessuno si capacita dell’accaduto. «Mansueto e tranquillo» Oldani viene descritto anche in consiglio di Zona 1 dove l’uomo, pur non avendo cariche esecutive, era coordinatore della Margherita. E sgomenti sono anche i membri dell’associazione partigiani cattolici, dei quali Oldani era vice segretario e i professionisti dell’ordine dei commercialisti per i quali Oldani svolgeva un incarico nella commissione etica. «Che lo abbiano confuso con qualcun altro? - chiedono un po’ tutti in consiglio di Zona - Forse si tratta di un pazzo perché Maurizio Oldani non aveva mai litigato con nessuno e non era certo incline a rancori o a vendette». Intanto le indagini della squadra mobile puntano decise su una pista di matrice omosessuale. Nelle tasche dell’uomo, infatti, è stata rinvenuta la Uno-club card, la tessera dell’Arcigay e in questura sono stati sentiti i coordinatori delle attività ricreative di via Bezzecca. «La tessera, infatti, è l’unica chiave d’accesso per frequentare determinati locali gay, detti cruising, dove altrimenti non si entrerebbe mai - spiega Rolando Canzano, titolare della libreria Babele di via San Nicolao, nota per occuparsi di tematiche omosessuali -. Serve, insomma, per affacciarsi in luoghi particolari. E chi la possiede, chi si tessera, non lo fa necessariamente perché orgoglioso di essere gay e tantomeno perché vicino alla corrente politica di sinistra dell’Arcigay: la tessera viene utilizzata in particolare per “affacciarsi” dentro realtà che altrimenti, soprattutto per chi non è gay dichiarato, sarebbe difficilissimo avvicinare».


La polizia, infatti, pensa che l’aggressione di Oldani sia da attribuire a un incontro finito male, a un approccio passionale che potrebbe aver sollevato nell’altra persona una reazione violentissima. Il colpevole è accusato di tentato omicidio.

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