Un fatturato di 1,4 milioni di euro a livello nazionale, per il 14,3% realizzato nella sola Lombardia. Non sono, come ci si potrebbe aspettare, i numeri di una media impresa italiana, che probabilmente, visto il periodo, risultati come questi se li sogna, ma di un settore economico spesso guardato con sufficienza (e diffidenza), ancora più spesso considerato solo marginalmente nelle indagini economiche. È il comparto delle vendite dirette, quelle fatte porta a porta da una fitta schiera di operatori, che sta diventando un vero e proprio esercito. Sì, perché se i dati resi noti da Avedisco, lAssociazione vendite dirette, mostrano un quadro economicamente florido, lunico che negli ultimi sei anni abbia registrato una continua e costante crescita, la voce occupazione segnala un vero e proprio boom: +10% tra il 2007 e il 2008, per un totale di 244mila addetti su tutto il territorio nazionale.
In tutto questo, la Lombardia si conferma la regione che ha inciso maggiormente nelle performance della vendita a domicilio durante il 2008, anno che ha segnato un incremento del 4,6% rispetto al 2007. E così, se il fatturato complessivo dell'anno scorso ha sfiorato il miliardo e 400 milioni, dalla Lombardia sono venuti quasi 200 milioni, un dato in linea con quello registrato nel 2007. La fetta più grande della torta nella nostra regione è costituita dai beni durevoli per la casa, che coprono circa il 47% degli articoli commercializzati tramite vendita a domicilio, per un valore di 93,4 milioni (+3,25% sul 2007), seguiti da alimentari (16,37% del totale) e da articoli di cosmesi e accessori moda (15,63%), per un valore, rispettivamente, di 32,5 e 31 milioni di euro. Il settore cosmetico e moda, in particolare, è quello che ha mostrato una delle crescite maggiori rispetto al 2007, con un incremento percentuale di quasi 13 punti. In calo, solo la vendita di servizi, con -32,6% sul 2007. Tre gli aspetti fondamentali che fanno optare per la vendita a domicilio rispetto a quella presso i negozi tradizionali: la possibilità di conoscere meglio i prodotti, grazie al rapporto diretto con il venditore, la maggiore velocità della transazione e, soprattutto, il minor costo degli articoli proposti, perché liberi dai costi di gestione che i negozianti caricano sul prezzo finale.
Anche sul fronte occupazionale, la Lombardia si conferma la regione più dinamica e attenta. Su 34 aziende aderenti ad Avedisco, ben 15 hanno la propria sede in regione e, di queste, nove sono nel Milanese. In tutto, quasi 30mila addetti alla vendita a livello regionale (il 12% del totale italiano) e 4mila nel capoluogo. «Cresciamo ormai da sei anni con continuità - commenta Luca Pozzoli, presidente di Avedisco - ben prima che la crisi toccasse così drasticamente leconomia italiana. I numeri ci dicono che siamo una risposta e gli ottimi risultati della Lombardia, soprattutto sotto il profilo del numero di incaricati, dimostrano tutte le nostre potenzialità.
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