«Commissione d’inchiesta sui fondi Pim»

«Abbiamo bisogno di sapere quanti soldi sono stati dati dalla Provincia al Pim, il centro studi per la programmazione intercomunale». Richiesta firmata da Alleanza nazionale. «Pensiamo che oltre al forte spreco di denaro pubblico sia stata aggirata la legge Merloni e quella sugli appalti e, quindi, reclamiamo una commissione d’inchiesta».
Atto d’accusa che segue l’inchiesta della Corte dei conti: i magistrati contabili vogliono infatti sapere perché Palazzo Isimbardi, tra il 2005 e il 2007, abbia pagato centinaia di migliaia di euro per consulenze svolte dal Pim nonostante l’amministrazione provinciale versi ogni anno un contributo di quasi 350mila euro al Pim.
E avverte il capogruppo di An, Gianfranco De Nicola, ci sono anche altre due questione, diciamo, «di opportunità politica»: «La prima di gestione del personale poiché l’assessorato ai Trasporti gestito da Paolo Matteucci (Sinistra democratica) pur disponendo di 80 ingegneri e 60 geometri conferisce consulenze in tema al Pim che è una struttura con all’interno solamente otto laureati». La seconda? «È di “incompatibilità” poiché l’ex direttore del Pim, architetto Luciano Minotti, è oggi direttore centrale del settore Trasporti della Provincia ossia colui che firma e conferisce gli incarichi al Pim».
Motivi più che sufficienti per chiedere una commissione d’inchiesta, mentre la Provincia di Milano in una nota offre «massima disponibilità a fornire delucidazioni al consiglio provinciale e alla commissione Bilancio e commissione Garanzia e controllo».

«Disponibilità insufficiente» replica An: «Serve una commissione d’inchiesta perché se la Provincia progetta una strada o un intervento infrastrutturale dando mandato ai suoi dipendenti deve fare gara a evidenza pubblica, mentre se dà mandato al Pim non c’è bisogno».

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