Il Comune contribuisce all’affitto degli immigrati picchia-poliziotti

La confessione di uno spacciatore tunisino: «Ho finto di sposarmi per restare in Italia»

Pietro Balducci

da Milano

Poliziotti aggrediti dalla folla per avere arrestato uno spacciatore. E il Comune che paga gli affitti ai pusher. L’aggressione ai poliziotti non è accaduta a Napoli, nel quartiere di Scampia, ma a Padova, in via Anelli. Nel frattempo uno spacciatore confessa, in un’intervista al Gazzettino, che il Comune gli paga metà affitto. La questione di via Anelli, la zona di Padova dove è concentrato lo spaccio e dove l’amministrazione comunale ha eretto un muro per difendere i residenti dalle violenze dei pusher, è tornata di nuovo alla ribalta della cronaca. Tutto è successo nella notte fra sabato e domenica, quando una «gazzella» dei carabinieri, durante un controllo intorno a via Anelli, blocca uno spacciatore, un tunisino ventinovenne, clandestino e con diversi precedenti penali. In tasca ha quattro ovuli di cocaina. Scattano le manette. Ma lo spacciatore non si dà per vinto. Si mette a urlare in arabo e, in un attimo, intorno ai due carabinieri compaiono una trentina di immigrati. Insultano i militari, li minacciano, li fotografano e li filmano con i cellulari. In pochi minuti arrivano altre sette pattuglie fra polizia e carabinieri a fronteggiare la banda degli immigrati. Inizia il parapiglia, un agente si trova la camicia strappata, ma alla fine lo spacciatore arrestato viene caricato sulla «gazzella» e portato in caserma.
Il gruppo degli assalitori cerca di dileguarsi, ma in dieci vengono fermati e portati in questura per gli accertamenti. Erano tutti clandestini che nei prossimi giorni saranno espulsi. È solo l’ultimo episodio che ha come epicentro via Anelli, dove poche settimane fa si erano scatenati violenti scontri fra spacciatori maghrebini e nigeriani per il controllo del mercato della droga. Poi la decisione del comune di Padova di erigere un muro intorno alla via per proteggere i residenti circostanti e, adesso, l’aggressione ai carabinieri.
Ma le polemiche sulle violenze degli immigrati sono state alimentate nelle ultime ore anche dalla notizia che il comune di Padova, insieme alla Regione Veneto, fornisce contributi economici per il pagamento degli affitti a chi ha un regolare contratto e dichiara redditi bassi. Il problema è che anche alcuni spacciatori, sfrattati da via Anelli dopo gli scontri delle scorse settimane, usufruiscono di questi stanziamenti. In pratica i soldi pubblici - 400mila euro dal comune di Padova e un milione e 400mila euro dalla Regione Veneto - sono in parte utilizzati per pagare l’affitto agli spacciatori. Il sindaco di Padova, Flavio Zanonato, ha fatto sapere che segnalerà questi casi alle forze dell’ordine per la revoca dei contributi.

Il pusher tunisino che ha confessato questa situazione in un’intervista, ha anche aggiunto di avere ottenuto un regolare permesso di soggiorno dopo avere sposato una donna italiana, che ha conosciuto nel giorno delle nozze, dietro pagamento di 5mila euro. Matrimoni combinati con il solo obiettivo di ottenere la regolarizzazione. E lo fanno in tanti.

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