Concorso da rifare per colpa della neve

Un concorso per funzionari dell’amministrazione scolastica contestato: a Milano esclusi da una prova di selezione candidati arrivati in aula con qualche minuto di ritardo per colpa della neve, mentre in altre città per lo stesso motivo erano stati regolarmente ammessi. «Una severità inspiegabile – spiega Domenico Barboni, il legale che si è rivolto al Tar per chiedere l’annullamento della prova – tanto più che nella stessa circostanza non è stato rispettato l’orario di chiusura, lasciando che i candidati presenti consegnassero i test dopo il termine previsto. E tutto ciò stranamente alla presenza di vigilanti compagni d’ufficio di alcuni partecipanti alla prova». Il concorso si svolgeva contemporaneamente in tutti i capoluoghi di regione, e per Milano erano in palio 122 posti per consentire a impiegati già in servizio di avere una qualifica professionale più alta. «Guarda caso – continua il legale – la prova è iniziata quando erano presenti proprio 122 candidati. Un’altra decina di persone venivano da fuori città: una giornata di neve li aveva messi in difficoltà per arrivare a destinazione, avevano telefonato dicendo che sarebbero arrivati in ritardo ma non ne hanno tenuto conto. Perché, ad esempio, a Torino nelle stesse condizioni erano stati ammessi i candidati ritardatari e a Milano no? Una strana forma di severità che eventualmente doveva essere applicata anche per l’orario di chiusura, ma non è stato così. Giusto selezionare in base al merito, ma che la selezione sia uguale per tutti, e sulla base di prove corrette». Nella memoria di denuncia preparata da Domenico Barboni per i giudici del Tar oltre allo zelo sospetto sul rispetto degli orari si mette sotto accusa anche la prova in se stessa: «Anche nel merito sono stati rilevati vizi determinanti: numerose domande (tra cui quelle in materia di diritto costituzionale e giustizia amministrativa) non vertevano sulle materie oggetto del I e II modulo formativo, come invece prescritto dall’articolo 5 del citato bando, ciò costituendo un’evidente declinazione di eccesso di potere. È stato altresì osservato che la composizione del Comitato di Vigilanza (di cui al medesimo articolo 5 del bando) è stata effettuata prescindendo dalle più ragionevoli ed elementari esigenze di imparzialità: tra i nominati membri dell’organo di controllo, infatti, sono risultati alcuni colleghi - in servizio presso lo stesso ufficio, e nella stessa stanza - di alcuni candidati partecipanti al test selettivo.

Di più, è risultato che alcuni plichi, contenenti le buste sigillate con le domande, siano giunti presso la sede della prova in numero non coincidente rispetto a quello dei candidati idonei: anche di tale anomalia l’amministrazione deve rendere conto».

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