Milano - "Creativamente è un grande momento. Ho
molte cose da dire, le canzoni vengono fuori quasi da sole. È
tutto il resto che è un casino. Psicologicamente sono confuso, ho
frequenti sbalzi di umore. Meno male che faccio l’artista. Fossi
stato un bancario, mi avrebbero licenziato chissà quante volte".
Così Vasco Rossi che si confessa in una lunga intervista al
settimanale "Tv Sorrisi e Canzoni", in edicola domani. "Ho molte
ansie e qualche angoscia", spiega il rocker emiliano, attualmente
impegnato nelle prove per il lungo tour europeo che lo vedrà
impegnato per il prossimo anno.
Autostima sottoterra "La mia autostima, poi, è
sottoterra. Non è che se migliaia di fan mi dicono che sono un
dio poi io mi ci senta. Anzi: più me lo dicono, più mi sento
male. Perché io lo so come sono fatto dentro. Il punto è che non
esiste un solo Vasco. Dentro di me - sottolinea - ne convivono
almeno due, ma forse anche di più. Ed è una lotta continua tra le
diverse personalità per il controllo delle mie azioni. Uno dei
miei difetti peggiori è che cerco sempre di compiacere gli altri.
Sono bravo, in questo. Ho spesso usato il mio desiderio di far
contenta la gente per sedurre il pubblico dal palco. Qualcuno
dirà che è un talento, ma per me non lo è. Vorrei essere duro e
puro, forte. Sembro il più bravo di tutti e invece sono una
frana".
"E' un miracolo che sia vivo" "In un certo senso è un miracolo che io sia vivo, con tutte le
sigarette che fumo e i tranquillanti che prendo per stare calmo",
continua il cantautore che aggiunge: "Fosse per me, non andrei
mai a dormire. Ogni mattina, quando riapro gli occhi, devo
cominciare tutto da zero, mi tocca ricostruirmi completamente. Mi
servono almeno due o tre ore. Meno male che c’è la musica.
Suonare è un piacere fisico. E a me, poi, danno pure dei soldi.
Ma certi giorni - prosegue Vasco - sento di essere al limite, sul
punto di salutare tutti e salpare verso i mari del Sud. Magari la
fine di questo tour io neppure la vedrò, la vedrà solo il
pubblico. Incontro in giro dei ragazzi che mi dicono di aver
comprato i biglietti per dei concerti che terrò tra un anno e a
me vien da dire: Non dovessi esserci io, voi andateci lo stesso.
Trovatevi tra voì".
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