Il contropiede di Al Qaida: «Kamikaze ai mondiali»

Al Qaida minaccia di colpire gli azzurri durante i mondiali di calcio in Sudafrica. Lo rivela la tv americana Cbs spiegando che le minacce, apparse su un sito della guerra santa, riguardano anche le nazionali degli Usa, della Gran Bretagna, Francia e Germania. «Che sorpresa sarà quando in un incontro tra Stati Uniti e Inghilterra, trasmesso in diretta, si sentirà in uno stadio pieno di spettatori il rumore di un'esplosione. E sul terreno ci saranno decine o centinaia di cadaveri» scrivono i fiancheggiatori del terrore. La partita d'esordio del girone C si giocherà il 12 giugno, proprio fra la nazionale Usa e quella inglese. Secondo gli adepti di al Qaida «tutti i controlli e le macchine a raggi X che gli Stati Uniti manderanno dopo aver letto queste parole, non serviranno a scoprire il modo con cui gli esplosivi entreranno negli stadi».
Le minacce del terrorismo islamico di colpire gli azzurri e altre nazionali sono soprattutto propaganda, ma il pericolo attentati non va preso sotto gamba. Lo scorso settembre tutti gli uffici diplomatici e consolari americani in Sud Africa hanno chiuso i battenti per due giorni. I servizi segreti avevano intercettato delle telefonate fra una cellula dormiente a Città del Capo ed esponenti di spicco degli al Shabaab, i talebani somali. Le intercettazioni rivelavano che terroristi legati ad al Qaida si sarebbero mossi dal vicino Mozambico «per attaccare interessi americani in Sud Africa» nel 2010, alla vigilia dei mondiali. Gli al Shabaab, costola somala di al Qaida, vogliono a tutti i costi vendicare il capo bastone dei terroristi, Saleh Ali Saleh Nabhan, ucciso lo scorso anno in un blitz dei corpi speciali Usa.
L'intelligence teme che i terroristi islamici puntino al bersaglio grosso. Il presidente americano, Barack Obama, è atteso in Sud Africa per l'inaugurazione dei mondiali.
In Sud Africa vivono due milioni di musulmani, fino ad ora abbastanza refrattari alle sirene del fondamentalismo, ma il paese viene considerato un rifugio sicuro per cellule dormienti. Prima dell'11 settembre aveva trovato rifugio in Sud Africa Mohammed Khalfan, incriminato per l'attacco all'ambasciata americana in Tanzania nel 1998. Alla fine è stato estradato negli Stati Uniti. Nel 2004 i pachistani hanno arrestato due sudafricani, Feroze Ganchi e Zoubair Ismail, durante una sparatoria che ha portato all'arresto di Ahmed Khalfan Ghailani, un pezzo grosso di al Qaida. I due sarebbero stati trovati in possesso di mappe con obiettivi occidentali in Sud Africa. Una volta rientrati nel loro paese sono stati rilasciati per mancanza di prove. Altri due sospetti terroristi islamici sudafricani sono stati presi di recente in Uganda.
Un secondo rischio è la rappresaglia degli estremisti bianchi, gli eredi dei boeri, che non hanno mai digerito l'abolizione dell'apartheid. Il 3 aprile due contadini di colore hanno massacrato ed ucciso Terre'blanche, il vetusto capo del Movimento di resistenza Afrikaner. Ai suoi funerali migliaia di bianchi, molti dei quali in uniformi mimetiche, promettevano vendetta convinti che si tratti di un omicidio politico. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato Julius Malema, capo dei giovani dell'Anc, il partito al potere. Il mese prima dell'omicidio di Terre'blanche si è messo pubblicamente a cantare «Uccidi i boeri», un vecchio inno oggi fuorilegge.
Non solo: il Sud Africa è il paese, non in guerra, più violento al mondo dopo la Colombia. Il rischio di essere assassinati in Sud Africa è 12 volte più elevato che in America e 50 volte più alto che in Europa. Però la polizia sudafricana ha annunciato che in vista dei mondiali rapine, furti e aggressioni sono diminuiti del 30%.
I capi delle polizie dei 32 paesi finalisti si sono riuniti a Zurigo, il 4 e 5 marzo, su sollecitazione della Fifa. Il capo della polizia sudafricana, Cele Bhekokwakae, ha reso noto che per i mondiali verranno mobilitati 44mila agenti e 10mila militari. I soldati controlleranno le infrastrutture sensibili ed i porti, per evitare sbarchi di terroristi dal mare come a Mumbai. L'apparato di sicurezza per i mondiali sta simulando anche attacchi chimici, biologici e radioattivi.
A Zurigo si è deciso che in Sud Africa arriveranno esperti ed agenti operativi delle più importanti squadre finaliste.

«Per garantire la sicurezza della nostra nazionale di calcio verranno predisposti adeguati e specifici servizi tesi a contrastare la minaccia terroristica» ha garantito il capo della polizia Antonio Manganelli. In aprile sono previste altre due riunioni internazionali sulla sicurezza in Sud Africa ed una in Europa presso il quartier generale dell'Interpol.
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