Matteo Sacchi
Dovevano ispirare un nuovo stile di vita urbano nell'era dei cambiamenti climatici. Eppure le bici del comune di Parigi sono sempre più vittima del vandalismo e dell'inciviltà. Lo scrive l'International Herald Tribune, in un articolo intitolato in un misto di inglese e francese «Paris's Tour de incivility», che fa il punto sul «Velib'», il servizio di noleggio bici, lanciato ormai quasi tre anni fa dal sindaco socialista Bertrand Delanoe.
Obiettivo del programma era consentire ai parigini e alle migliaia di turisti che invadono ogni giorno la Ville lumiere di spostarsi in modo economico e salutare, contribuendo allo stesso tempo alla salvaguardia dell'ambiente.
«Ma l'ultima utopia francese si scontra con una triste realtà», osservano Steven Eirlanger e Maia de la Baume, gli autori dell'articolo, raccontando come vandalismo e furti abbiano devastato il progetto: su un totale di 20.600 bici, l'80% è stato rubato o danneggiato. «Il simbolo di una città amica dell'ambiente si sta trasformando in una nuova fonte di criminalita», affermano gli autori riprendendo un editoriale di Le Monde. Usato soprattutto dai bobos, i borghesi-bohemien della classe medio-alta, il «Velib'» è spesso vittima del risentimento dei ceti popolari. Secondo il sociologo Bruno Marzloff, c'è una rivolta sociale dietro al danneggiamento dei «Velib'». «Una forma di ribellione», spiega, che dalle periferie disagiate arriva al cuore di Parigi, dove circola la maggioranza delle bici.
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