Cristiano: «Dirò a mio padre quel che sono riuscito a fare»

Cristiano: «Dirò a mio padre quel che sono riuscito a fare»

Dopo un acclamatissimo inverno nei teatri e nei palasport e una seconda edizione estiva di grande successo, Cristiano De André sarà in concerto a Genova al Teatro Carlo Felice il 22 ottobre prossimo per l'ultima data del tour «De André canta De André», con alcune novità in scaletta rispetto alle date precedenti.
«De André canta De André» nata come tournée estiva nel giugno del 2009 nel decimo anniversario dalla scomparsa del cantautore genovese, ha riempito per la seconda estate consecutiva platee e cuori di emozioni: una maratona di live con tappe esclusive in tutta Italia.
Concluderai il tuo tour al Teatro Carlo Felice, nella tua città. Emozionato al pensiero?
«Sì, è un'emozione più intensa, più forte rispetto ai concerti tenuti nelle altre città, nonostante io abbia portato il mio tour in giro per tutta l'Italia. Esattamente come succedeva a mio padre a cui iniziavano a sudare le mani quando si esibiva a Genova».
Rispetto al progetto iniziale, il tour 2010 è arricchito da alcune novità, in un ricordo senza tempo di un padre e di un poeta che ha lasciato la sua impronta indelebile sulla storia della canzone italiana: insieme a Megu Megun, A Çimma, Ho visto Nina volare, Don Raffaè, Cose che dimentico, Se ti tagliassero a pezzetti, Smisurata preghiera, Verranno a chiederti del nostro amore, Andrea, La Cattiva strada, Un Giudice, Creuza de ma, Amico fragile, Marinella, Quello che non ho, Fiume Sand Creek, Il Pescatore, Zirichiltaggia,… per le date 2010 sono in scaletta anche Anime salve, La collina, Bocca di rosa e struggente La Canzone dell'amore perduto. Una piccola parte del vasto repertorio di Fabrizio che è ormai diventata repertorio di Cristiano, tanto l'ha fatta sua, l'ha valorizzata immergendola in un'anima rock, più vicina al suo sentire e al suo essere musicista, e in una più acustica e intimista, più personale. Un lavoro di rivisitazione di altissimo livello fatto da Cristiano e Luciano Luisi, già arrangiatore di Zucchero e Ligabue, che rende ciascun concerto qualcosa di unico.
Tra breve uscirà il secondo cd ispirato al tour, cosa ti ha spinto a dedicare una tournée e due dischi alle canzoni di tuo padre?
«È stato il mio modo per parlare con lui. Per dirgli quello che avrei voluto e non sono riuscito a fare. Ho deciso di affrontare questo tour pensando all'eredità che mi aveva lasciato mio padre, la fortuna di ricevere una collezione di splendide canzoni e poesie. Come se fosse un passaggio di testimone ho avuto il desiderio di portarle verso una direzione musicale più vicina alle mie corde».
In base a quale criterio hai scelto le canzoni?
«La scelta dei brani non è stata facile, ma ci sono canzoni che sento più vicine a me forse perché le ho vissute e viste scrivere o forse perché mi ricordano intensi momenti personali… Mi auguro di dare attraverso questa mia interpretazione le stesse emozioni che ho provato io».


Oltre all'eterna bellezza dei versi delle canzoni, al talento di cantante e musicista di Cristiano, a rendere unici gli spettacoli del tour contribuiscono anche gli aneddoti: scene di vita con cui un figlio racconta affettuosamente un padre, un discepolo ricorda con riverenza un grande maestro, ineguagliabile, inarrivabile.

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