Giulia Cecchettin e il mistero del libro per bambini: ecco cosa rivela il libraio

Tutti i dettagli dell'omicidio di Giulia Cecchettin potrebbero essere importanti ai fini della formulazione definitiva dell'accusa per Filippo Turetta, a partire da un libro per bambini

Giulia Cecchettin e il mistero del libro per bambini: ecco cosa rivela il libraio
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Sono diversi i dettagli dell’omicidio di Giulia Cecchettin al vaglio degli inquirenti. Ma ce n’è uno particolarmente insolito: il libro per bambini “Anche i mostri si lavano i denti” trovato a pochi centimetri dal corpo di Giulia, rannicchiato in un canale nei pressi del lago di Barcis, e privo della borsa.

Quarto Grado ha intervistato il libraio che forse ha venduto quel libro a Giulia la scorsa estate. Si tratta di Claudio Sattin della libreria Leggi e Sogna di Abano Terme, centro a 24 chilometri da Vigonovo, il paese in cui viveva la studentessa: “Mi ricordo solo il suo sorriso molto solare dopo aver visto questa sezione di libri”, ha detto il negoziante. Sattin ha spiegato di non ricordare precisamente né la data né gli acquisti di Giulia, ma l’estate scorsa ha venduto 4 di quei volumi per bambini.

Mi sembravano una coppia normale - ha proseguito - lui aveva sorriso, lei mi aveva detto che era di Vigonovo, abbiamo fatto due chiacchiere. Ha preso dei libri illustrati, molto probabilmente in mezzo c’era anche quello, può essere”. Sattin ha aggiunto che Giulia “ha scelto lei per se stessa e ha pagato lei”.

Ci si chiede se quel volume sia stato simbolico in qualche modo per Filippo Turetta, il coetaneo accusato per l’omicidio. È stato infatti detto come Turetta non si rassegnasse alla rottura definitiva della relazione, avvenuta in agosto. Inoltre Giulia si apprestava, con i suoi sogni e le sue passioni, a prendere il volo, a vivere la vita che voleva: prima la laurea in ingegneria e poi quella scuola di comics in Emilia Romagna che aveva iniziato a frequentare da pendolare a ottobre, per diventare illustratrice di libri per bambini.

Le accuse per Turetta sono al momento ancora “fluide”, per cui, per gli inquirenti, vagliare tutti i dettagli in loro possesso potrebbe rivelarsi cruciale, soprattutto per attribuire, eventualmente, aggravanti come crudeltà e premeditazione.

Proprio per questa ragione saranno analizzati il coltello con la lama di 12 centimetri, lo zaino e lo smartphone sequestrati a Turetta dalle forze dell’ordine tedesche, che lo avevano fermato dopo la sua fuga continua dall’11 novembre, giorno in cui era uscito con Giulia al centro commerciale di Marghera.

Sarà fondamentale capire, dato che l’autopsia ha evidenziato che la giovane sia morta in seguito a emorragia, quando le sia stato sferrato il colpo mortale (per esempio anche qualora sia stato dato nella vettura), o se il corpo sia stato trasportato nell’abitacolo o nel bagagliaio della sua Fiat Punto nera.

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