Le indagini sull'ambiente, poi il trasferimento: ecco chi è Viviana Del Tedesco, il pm di Rovereto

Per tanti anni, Viviana Del Tedesco ha lavorato presso la procura di Udine per poi chiedere il trasferimento presso quella di Rovereto, dove tutt'ora opera

Le indagini sull'ambiente, poi il trasferimento: ecco chi è Viviana Del Tedesco, il pm di Rovereto
00:00 00:00

Con l'intervista, a tratti scomposta, resa al quotidiano La Verità, il pm Viviana Del Tedesco è salita alla ribalta, probabilmente in un modo in cui non avrebbe gradito. Nata a Pordenone nell'ottobre 1965, ha lavorato come sostituito procuratore presso il tribunale di Udine e dal 2010 è magistrato ordinario. Dal 2020, dopo aver chiesto e ottenuto il trasferimento da Udine, lavora presso la procura di Rovereto.

Il 15 giugno 2011, Viviana Del Tedesco è stata ascoltata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti in merito all'indagine relativa al traffico illecito di rifiuti ospedalieri di Latisana (provincia di Udine) e su eventuali altre indagini nella materia oggetto dell'inchiesta da lei seguita. Un'altra indagine, stavolta sui lavori di bonifica nella laguna di Grado, l'ha portata per due volte a essere sentita in commissione, la seconda il 6 settembre del 2012. In quel periodo, infatti, come da lei stessa dichiarato, la dott.ssa Del Tedesco era "parte del gruppo che si occupa di ambiente". Sono diverse le indagini che il pm ha seguito in questo ambito quando lavorava alla procura di Udine, ricevendo diversi attestati di stima.

Passata alla procura di Rovereto, nonostante l'interesse dimostrato in passato per le tematiche ambientali, non sembra aver proseguito su questo filone di indagini, concentrandosi prevalentemente sui delitti. Ed è in questo ambito che ha operato nei due casi di cronaca che ora sono finiti sotto la lente di ingrandimento. Quello di Mara Fait, uccisa a 63 anni da Ilir Ziba Shehi, reo confesso dell'omicidio della donna avvenuto lo scorso 28 luglio a Noriglio, in Trentino, e quello di Iris Setti, uccisa a 61 anni da Nweke Chukwuka, 37 anni, che nella serata di sabato scorso a Rovereto ha aggredito e ferito a morte la donna.

Nel caso di Fait, gli avvocati contestano la mancata attivazione del codice rosso richiesto dalla donna come strumento di protezione contro Ziba Shehi. La donna aveva presentato l'ennesima denuncia lo scorso marzo ma, riferiscono i suoi legali, la denuncia era stata archiviata dopo 7 giorni, con la motivazione che "è compromessa l’attendibilità complessiva della Fait in quanto la vicenda viene ricondotta in un più ampio teatro di contrasto di vicinato condominiale". Sul caso di Iris Setti, invece, pesano le dichiarazioni rilasciare al quotidiano La Verità, contestate anche dall'associazione, D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza, con una lettera aperta. "Non comprendiamo cosa c'entri con la ricostruzione dei fatti che l'assassino avesse 'un fisico spettacolare' o, peggio, che 'doveva fare i mondiali di pugilato'.

Una frase che ci ha lasciate senza fiato, perché quel fisico che lei considera 'spettacolare' e la forza di quei pugni, hanno devastato il volto di Iris Setti fino a sfigurarla e a causarne la morte", sottolinea l'associazione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica