"Non paghi". E lo straniero sgozza il coinquilino

Un trentunenne extracomunitario è stato condannato da tribunale di Rimini a 15 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio volontario: a seguito dell'ennesima lite, ha sgozzato il coinquilino che a suo dire si rifiutava di contribuire alle spese domestiche

"Non paghi". E lo straniero sgozza il coinquilino

Quindici anni e sei mesi di reclusione per omicidio volontario, cinque anni in meno rispetto a quanto chiesto dall'accusa (in virtù della scelta del rito abbreviato). Questa la pena che dovrà adesso scontare un cittadino straniero di trentun anni, per aver accoltellato ed ucciso l'uomo con cui da tempo condivideva l'appartamento. Lo ha sentenziato il giudice del tribunale di Rimini, ponendo così la parola "fine" su una vicenda svoltasi oltre un anno fa nella città romagnola. Stando a quanto riportato infatti dai media locali, l'episodio in questione risale allo scorso 29 maggio, quando le forze dell'ordine constatarono il decesso di un trentaquattrenne peruviano. Circa le cause della morte non apparve alcun dubbio, sin dall'inizio: la vittima aveva infatti la gola tagliata, oltre a presentare ferite da taglio su tutto il corpo.

Segnali evidenti di una violenta colluttazione, nel corso della quale ha avuto la peggio. La particolarità fu che ad allertare i carabinieri fu proprio l'omicida, asserendo di essere tornato a casa intorno alla mezzanotte e di aver trovato l'amico in fin di vita sul pavimento, riverso in una pozza di sangue. L'uomo attribuì in primis la morte del coinquilino alle conseguenze di una rapina, con il fantomatico rapinatore che si sarebbe introdotto nell'abitazione che condividevano e lo avrebbe ferito a morte dopo esser stato scoperto. Gli inquirenti tuttavia notarono subito alcune evidenti discrepanze fra la sua versione dei fatti e la dinamica emersa a seguito dei rilievi successivamente effettuati sul posto. Non passò quindi molto tempo prima che il suo nome comparisse in cima alla lista dei principali indiziati. E alla fine, al termine di un interrogatorio serrato, il trentunenne confessò di essere l'autore dell'omicidio.

Il motivo? La convivenza con il coinquilino, che a suo dire era diventata ormai insostenibile. I due avrebbero più volte litigato, soprattutto negli ultimi tempi. L'arrestato gli contestava in particolare la volontà di non contribuire all'affitto e alle spese domestiche, in un periodo in cui i rincari post-pandemia avevano già iniziato ad incidere sui bilanci dei cittadini. E al termine dell'ultima lite, particolarmente furibonda, lo straniero non ha esitato ad afferrare un coltello e a pugnalarlo più volte, prima di sgozzarlo.

Non contento, dopo aver placato la sua rabbia ha anche tentato di cancellare le tracce più visibili prima dell'arrivo sul posto dei militari dell'Arma. Troppo e troppo schiaccianti le prove a suo carico, però. E proprio nelle scorse ore, il giudice dell'udienza preliminare lo ha ritenuto colpevole.

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