Israele dà il via all'operazione di terra "limitata" in Libano. Esplosioni a Damasco

Come previsto, il gabinetto di guerra israeliano ha approvato ieri l'operazione di terra oltreconfine. Gli attacchi, tuttavia, promettono di avere una portata limitata nel tempo

Israele dà il via all'operazione di terra "limitata" in Libano. Esplosioni a Damasco
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Dopo attese, tensioni e prodromi di vario genere l'operazione di terra tanto annunciata delle forze israeliane è cominciata. Tuttavia, non nella veste di "invasione totatale" che molti si aspettavano, almeno per il momento. Erano da poco passate le 01.00 (ora italiana) quando due funzionari statunitensi hanno dichiarato a Nbc News che l'operazione sembra aver avuto inizio. Allo stesso tempo, nonostante le manovre delle Idf, non è stato rilevato alcun movimento in Iran che indichi che una risposta-uguale e contraria- da parte di Teheran possa essere imminente. Intanto, questa mattina, dal Libano sono stati lanciati circa cinque razzi contro le comunità settentrionali israeliane di Metula e Avivim. Alcuni sono stati intercettati, altri sono atterrati in zone aperte.

Le forze di difesa israeliane hanno affidato le manovre alla 98a Divisione, una formazione d'elite di unità di paracadutisti e commando, raggiunta dalla 7a Brigata corazzata, dopo essersi preparate per l'operazione nelle ultime settimane. La 98a Divisione ha precedentemente operato nella Striscia di Gaza per mesi durante la guerra contro Hamas. Le forze israeliano opereranno secondo un piano "metodico" stabilito dallo Stato Maggiore e dal Comando Settentrionale, per il quale i soldati di Tel Aviv si sono addestrati e preparati negli ultimi mesi.

Un nuovo raid è tornato a colpire anche Beirut, a una manciata di giorni dall'attacco che ucciso il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. L'esercito israeliano aveva ordinato ai residenti dei sobborghi della capitale libanese di evacuare prima degli attacchi. Gli attacchi aerei lanciati durante la notte nel quartiere Dahieh hanno preso di mira diversi siti di Hezbollah, tra cui stabilimenti di produzione di armi e altre infrastrutture militari.

Al via l'operazione "Frecce del Nord"

Si chiamerà "Frecce del Nord" questa nuova fase del conflitto, che si svolgerà con il supporto dell'Aeronautica militare e dell'artiglieria che stanno conducendo "attacchi di precisione su obiettivi militari nella zona". Nulla, tuttavia, sembra essere già stabilito a priori in fatto di magnitudine dell'intervento. Secondo le Idf, infatti, l'operazione proseguirà in base alla valutazione della situazione e parallelamente alla guerra a Gaza "e in altre arene". Quest'ultimo dettaglio, è quello che al momento preoccupa maggiormente gli alleati di Israele e non: oltre al Libano e allo Yemen, infatti, si temono attacchi mirati in territorio iraniano e un ulteriore, eventuale, allargamento del conflitto anche allo scenario siriano.

Esplosioni sono state avvertite nella notte anche a Damasco, mentre Israele annunciava l'avvio delle manovre oltre il confine con il Libano. Sono stati, infatti, effettuati attacchi aerei israeliani anche dal Golan siriano occupato: questi bombardamenti hanno causato, secondo il ministro della Difesa siriano, “tre morti civili e nove feriti” secondo quanto riferito da L'Orient-Le Jour . A confermarlo ulteriormente, media ufficiali siriani, secondo cui sarebbe entrata in azione la contraerea, che avrebbe intercettato sulla capitale "obiettivi ostili". Tra le vittime dell'attacco vi è anche Safaa Ahmed, noto giornalista e conduttore televisivo siriano.

Gli altri attacchi in territorio libanese

Fonti israeliane hanno confermato ad Axios che si tratta di raid mirati ma limitati nel tempo e nella portata che non hanno come obiettivo quello di occupare il sud del Libano. Uno degli attacchi di questa notte, tuttavia, ha riguardato un edificio nel campo palestinese di Ain El-Hilweh vicino a Sidone, nel Libano meridionale. Secondo quanto riferito da una fonte palestinese e dai media libanesi citate dal Times of Israel, si tratta del primo attacco al campo, il più grande tra quelli libanesi, da quando sono scoppiate le ostilità transfrontaliere.

Obiettivo dell'attacco israeliano era Mounir Maqdah, comandante del ramo libanese dell'ala militare del movimento palestinese Fatah, le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa. Secondo funzionari della sicurezza palestinesi citati dal Times of Israel , l'edificio colpito era la casa di suo figlio. Non è chiaro se Maqdah fosse nella proprietà nè se sia stato ucciso. Israele ha iniziato a prendere di mira alti funzionari palestinesi in Libano nella notte tra domenica e lunedì, uccidendo in un primo attacco nel cuore di Beirut, a Cola, tre membri del Fronte popolare per la liberazione della Palestina e nel campo profughi di 'el -Bass, vicino a Tiro, il leader di Hamas in Libano, Fateh Cherif Amine e la sua famiglia.

La reazione di Washington

Le prime reazioni che giugnono dagli Stati Uniti sembrano essere molto tiepide nei confronti di Tel Aviv. I raid limitati che l'Idf ha lanciato sono "in linea con il diritto di Israele di difendere i propri cittadini e di riportare i civili a casa in sicurezza", secondo il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. "Sosteniamo il diritto di Israele di difendersi da Hezbollah e da tutti i gruppi terroristici sostenuti dall'Iran", ha detto il portavoce. "Certo, sappiamo che l'espansione della missione può essere un rischio e continueremo a discuterne con gli israeliani". "In definitiva, una risoluzione diplomatica è l'unico modo per raggiungere una stabilità e una sicurezza durature lungo il confine tra Israele e Libano", ha aggiunto, sottolineando la convinzione degli Stati Uniti che i soli mezzi militari non ripristineranno la sicurezza nelle città di confine settentrionali o meridionali di Israele.

Ci saranno "gravi conseguenze per l'Iran nel caso in cui decidesse di lanciare un attacco militare diretto contro Israele", ha tuonato il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin in un colloquio telefonico con il suo omologo israeliano Yoav Gallant.

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