Concordato-sanatoria senza sanzioni

La misura copre il periodo 2018-2022. E le aliquote dipendono dal voto di affidabilità

Concordato-sanatoria senza sanzioni
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È iniziato ieri l'esame dell'Aula del Senato al dl Omnibus. Il governo ha chiesto la fiducia e il voto finale si terrà oggi in quanto domani il provvedimento è già calendarizzato alla Camera in quanto il decreto scade l'8 ottobre.

Tra le novità più rilevanti le ulteriori migliorie al concordato preventivo biennale con l'introduzione di una sanatoria che può coprire eventuali mancati versamenti di imposte nel quinquenni 2018-2022. I senatori di maggioranza Orsomarso (Fdi), Damiani (Fi) e Garavaglia (Lega) hanno presentato un emendamento riformulato che definisce i vantaggi aggiuntivi per il potenziale pubblico di 4,5 milioni di partite Iva che intende avvalersi di questo strumento entro il prossimo 31 ottobre. La modifica, infatti, consente a coloro che si sono avvalsi di questa strategia di sanare l'omesso versamento di imposte per il periodo 2018-2022 con uno sconto significativo sulle tasse nonché con un dimezzamento delle sanzioni amministrative. In pratica, questo ravvedimento speciale fa sì che i contribuenti possano versare «l'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali» calcolata in base alla «differenza tra il reddito d'impresa o di lavoro autonomo già dichiarato, alla data di entrata in vigore del decreto, in ciascuna annualità e l'incremento dello stesso». Le aliquote sono differenti a seconda del punteggio Isa (indicatore sintetico di affidabilità) di chi accede al beneficio. Si parte dal 5% per i soggetti con punteggio Isa pari a 10, 10% con Isa tra 8 e 10; 20% tra 6 e 8; 30% tra 4 e 6, 40% tra 3 e 4 e 50% sotto il 3. Lo stesso vale per l'Irap.

Il concordato preventivo biennale offrirà poi un altro vantaggio relativo alle dichiarazioni 2018, 2019 e 2022. L'imposta sostitutiva di Irpef e Ires con relative addizionali è del 10% se l'Isa è superiore a 8, del 12% se l'Isa è tra 6 e 8 e del 15% sotto il punteggio 6. Per l'Irap, invece, l'aliquota è fissata al 3,9 per cento. Per le annualità 2020 e 2021, caratterizzate da fatturati falcidiati dalla pandemia le imposte sostitutive sono diminuite del 30 per cento. Si tratta di un buon compromesso se si unisce ai punti cardine del concordato: imposta fissa sul reddito e flat tax sugli incrementi nonché esenzione biennale dai controlli.

Il versamento dell'imposta sostitutiva dovrà essere effettuato in un'unica soluzione entro il 31 marzo 2025 oppure mediante rateizzazione mensile biennale «di pari importo maggiorate di interessi calcolati al tasso legale con decorrenza dal 31 marzo 2025». Sono esclusi dal ravvedimento coloro che hanno ricevuto notifiche di processi verbali o di accertamenti relativi alla compensazione di crediti inesistenti. Restano valide le discriminanti penali che impediscono l'accesso al concordato preventivo, a partire dalle misure cautelari per reati di compensazione di crediti inesistenti e frode fiscale nonché riciclaggio, autoriciclaggio e emersione di ricavi superiori del 30% a quanto dichiarato nel 2023, 2024 e 2025 o mancata dichiarazione per 3 anni consecutivi. Anche il mancato pagamento delle rate è causa di decadenza.

Il costo dell'emendamento è di 987,1 milioni di euro per il periodo 2025-2029 e circa 145 milioni arriveranno nel triennio 2025-2027 dalle maggiori entrate, mentre il resto sarà attinto dal Fondo per l'attuazione della delega fiscale di cui il concordato preventivo è parte fondamentale.

La previsione di una copertura è un fatto «puramente formale perché si sa benissimo che in realtà sono norme che poi aumentano il gettito, però formalmente bisogna prevedere una copertura», ha spiegato il presidente della commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia.

Tra le altre novità introdotte dal dl Omnibus il bonus Natale da 100 euro per lavoratori con famiglia e figli con reddito entro i 28mila euro nonché l'innalzamento da 10 a 12 milioni del fondo per il bonus psicologo.

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