Si aggrava il caso della "talpa": controlli su 6 agenti dell'ufficio intercettazioni

La rete della "talpa", o delle "talpe", della Procura di Roma sembra ampliarsi: gli inquirenti stanno facendo delle verifiche anche all'ufficio dedicato alle intercettazioni

Si aggrava il caso della "talpa": controlli su 6 agenti dell'ufficio intercettazioni

Si allarga sempre di più il caso della "talpa" o delle "talpe" all'interno della procura di Roma. Tanti, troppi, i segreti riusciti a trapelare all'esterno dei palazzi, tanto che gli inquirenti stanno cominciando a temere che Camilla Marianera, la praticante avvocato 29enne finita al centro dell'inchiesta, non sia stata la sola tramite.

La rete, dunque, potrebbe essere ben più ampia e fitta di intrecci.

Una falla gravissima

C'è preoccupazione fra gli investigatori che si stanno occupando del caso. È gravissima la fuoriscita di dati e informazioni sensibili dagli uffici della Procura. Ma chi potrebbe essere stato a rivelare certi segreti a Camilla Marianera, che poi vendeva le informazioni a pusher e ultras, avvisandoli in caso di indagini? Al momento sappiamo che sotto la lente dei pm Francesco Cascini e Giulia Guccione ci sono cinque dipendenti del tribunale e della Corte d'Appello. Ma non finisce qui.

Negli ultimi giorni sono state effettuate diverse perquisizioni, e l'attenzione degli investigatori si sta spostando anche sull'Ufficio intercettazioni. Lì operano carabinieri, poliziotti e uomini della guardia di finanza. Stando a quanto riportato da Il Messaggero ci sarebbero sei persone sotto esame.

Camilla Marianera si era infatti lasciata sfuggire che una delle sue fonti lavorava proprio presso l'Ufficio interforze in cui avvengono le intercettazioni.

La situazione è molto seria. Per poche centinaia di euro, la praticante avvocato era in grado di avvertire i suoi "clienti" della presenza di cimici nelle loro auto, o di possibili pedinamenti da parte delle forze dell'ordine. Ciò spiegherebbe molte cose. Nel corso degli anni, infatti, è capitato che si registrassero delle anomalie durante alcune inchieste, come cimici rimosse, appuntamenti fra sospettati saltati all'ultimo minuto o conversazioni intercettate interrotte senza alcuna spiegazione, come se gli ascoltati fossero stati consapevoli del pericolo.

Per i carabinieri del nucleo Investigativo di Roma si tratta di una corsa contro il tempo. La Marianera e il suo fidanzato, Jacopo De Vivo, si trovano in stato di arresto con l'accusa di corruzione in atti giudiziari, ma la talpa, o le talpe, sono ancora in giro.

Al momento sono undici gli indagati, fra ufficio intercettazioni, dipendenti del tribunale e della Corte d'Appello.

La "talpa" potrebbe avere altri clienti

Altro timore è che Marianera possa non essere stata l'unica cliente a cui la talpa forniva informazioni. Marianera è una giovane donna, una praticante avvocato.

Non si può escludere l'ipotesi che la gola profonda della Procura potesse avere anche altri tramiti, magari anche più esperti, mediante i quali far uscire informazioni all'esterno.

Gli inquirenti stanno procedendo con le perquisizioni e con l'analisi di tabulati telefonici e di dispositivi elettronici.

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