C'era un vero e proprio metodo mediante cui veniva gestito il passaggio di informazioni dalla "talpa" della procura di Roma alla praticante avvocato Camilla Marianera.
Dal contenuto dell'inchiesta che ha visto al suo centro la 29enne cominciano a emergere i primi dettagli, come l'utilizzo fra le due parti di messaggi criptati, password e metodi di pagamento non tracciabili.
Un sistema ben rodato
Molteplici i trucchi utilizzati dalla ragazza per comunicare con la talpa (o le talpe). Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Marianera e i suoi contatti negli uffici della procura ricorrevano a messaggi criptati tramite App difficili da intercettare, scambiavano denaro solo in contanti, così che questo non fosse tracciabile, e soprattutto ricorrevano a comunicazioni in codice.
Contatti un volta ogni tre volte
Per fare un esempio di quanto fosse complesso il meccanismo, gli investigatori spiegano che Marianera chiamava la sua fonte pochissime volte, proprio per non farla uscire allo scoperto. Prima di contattare la talpa, raccoglieva più richieste da parte dei suoi clienti, poi, una volta raggiunto un bel mucchio, si rivolgeva a chi di dovere, chiedendo informazioni. Ciò avveniva circa una volta ogni tre mesi.
Listino prezzi: ogni pratica 200 euro
Per gli incontri fra la praticante avvocato e la talpa c'era un codice ben preciso: tre squilli anonimi sul cellulare. Quello era il via libera per trovarsi nel luogo stabilito. Fra i due nessuna conversazione diretta e compromettente. In cambio di 200 euro a pratica, l'informatore era disposto a rivelare molte cose alla Marianera, che poi riferiva a pusher e ultras.
Gli inquirenti che stanno seguendo il caso-scandalo parlano di un vero e proprio "protocollo criminale", portato avanti per almeno due anni.
Le indagini vanno avanti
A occuparsi dell'attività investigativa sono i pm Giulia Guccione e Francesco Cascini, che stanno coordinando i carabinieri. I militari sono tutt'ora al lavoro per identificare la cosiddetta talpa, probabilmente un funzionario dell'Ufficio intercettazioni. Si teme, però, che ci siano altri informatori e per questa ragione sono indagati cinque soggetti, individuati tra la procura e il tribunale
Rivolgendosi al funzionario, Camilla Marianera riusciva a ottenere informazioni preziose e poteva avvisare in tempo i suoi clienti di eventuali indagini a loro carico. Almeno dieci, fanno sapere gli inquirenti, le persone che si rivolgevano alla ragazza. A procacciare i clienti, ipotizzano i pm, il fidanzato della 29enne, Jacopo De Vivo, finito come lei dietro le sbarre per corruzione.
Ma chi potrebbe essere la talpa? "È un soggetto capace di comprendere come 'vendere' le informazioni segrete senza farsi tracciare", dichiara il gip Gaspare Sturzo nella
sua ordinanza, riportata da Il Messaggero. In un'intercettazione, Marianera si riferisce al suo contatto come a un "amico", "Roberto, l'avvocato". Solo un nome in codice, secondo i pm.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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