Gli amici gettarono una bici su uno studente a Torino: 16 anni alla 20enne che guardava

L'imputata al momento della sentenza ha avuto un malore ed è stata accompagnata in ambulanza in ospedale

Gli amici gettarono una bici su uno studente a Torino: 16 anni alla 20enne che guardava
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Procede il processo contro gli imputati per per il ferimento dello studente palermitano Mauro Glorioso, colpito nel dicembre 2023 da una bicicletta scagliata da un ponte dei Murazzi del Po da un gruppo di cinque giovani, tre dei quali minorenni. Il giovane, che con alcuni amici era in attesa di entrare in un locale, ha riportato lesioni gravissime. Il tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di carcere senza attenuanti una delle imputate, oggi ventenne. L'accusa aveva chiesto 12 anni di carcere per lei.

Nei mesi scorsi i tre minorenni sono stati condannati in via definitiva, con rito abbreviato, a pene comprese tra i sei anni e otto mesi e i nove anni e sei mesi. Per quanto riguarda il maggiorenne, invece, il processo d'Appello dovrà essere ripetuto su indicazione della Corte di Cassazione. Alla lettura della sentenza, la 20enne, che era presente in aula, ha avuto un attacco di panico ed è stata accompagnata in ospedale dalle forze dell'ordine. Non essendo in grado di muoversi, è stato necessario chiamare un'ambulanza. "La sentenza è estremamente dura e non rispecchia le convinzioni della difesa. Certo, il fatto ha avuto conseguenze terribili, ma la pena è sproporzionata", ha dichiarato l'avvocato Pellegrin. "Certo, il fatto ha avuto conseguenze terribili, ma la pena è sproporzionata. All'amica minorenne, che era insieme a lei e come lei non prese parte al lancio, sono stati inflitti poco più di sei anni", ha aggiunto l'avvocato.

Riferendosi alle conseguenze delle lesioni patite da Glorioso, la pm Livia Locci ha detto che "questo è un tentato omicidio peggiore della consumazione di un omicidio".

L'imputata maggiorenne ha dichiarato che al momento del lancio della bici si era appartata insieme all'amica a una certa distanza dal luogo. Questa è stata la strategia difensiva dei suoi avvocati. Per lei l'accusa era di concorso in tentato omicidio. I suoi avvocati presenteranno ricorso contro la condanna presso la Corte di Cassazione.

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