I punti chiave
Assieme ai cani sono gli animali domestici che possiedono milioni e milioni di persone in tutto il mondo: stiamo parlando dei gatti, mai considerati un problema per l'ecosistema ma non per l'Australia che, a quanto pare, ha voglia di ridurre drasticamente il loro numero con una stretta senza precedenti. Coprifuoco notturno, sterilizzazione e addirittura un numero massimo di felini che si possono tenere in casa. La proposta choc viene direttamente dal governo che sta vagliando alcune misure che potranno diventare legge nell'immediato futuro.
"Problema molto serio"
Ma per quale motivo in Australia c'è un problema relativo ai gatti? "La notizia può far sorridere, ma il problema qui da noi è molto serio: si stima che i gatti – selvatici e domestici – uccidano oltre due miliardi di animali endemici ogni anno", ha raccontato a Repubblica Sarah Legge, professoressa onoraria presso l'Australian National University e ricercatrice principale presso l'Università del Queensland con 30 anni di esperienza alle spalle sulla fauna selvatica. I gatti, laggiù, sono considerati "una specie invasiva" che dopo l'introduzione da parte degli europei nel diciotessimo secolo avrebbero iniziato "a fare strage di piccoli mammiferi e di uccelli che non erano stati dotati dall’evoluzione di difese contro quel predatore imprevisto".
Insomma, se l'Australia ha tanti gatti le "colpe" sarebbero storiche e a carico degli europei. Secondo le stime della ricercatrice, fino a questo momento si sarebbero estinte oltre 30 specie di mammiferi australiane e 57 sarebbero a rischio secondo quanto dichiarato dal governo australiano. "Da questo punto di vista siamo piuttosto suscettibili: purtroppo l’Australia ha il record mondiale per il numero di estinzioni di mammiferi nei tempi moderni", ha aggiunto Legge.
Cosa succede con i gatti domestici
Rispetto ai felini che abitano con le famiglie, la problematica maggiore è data dai domestici che minacciano la biodiversità: il loro numero è maggiore di cinque milioni e abitano le aree maggiormente popolate delle città rendendo molto difficile la sopravvivenza delle altre specie. Il governo australiano ha aperto una discussione che sarà valida fino alla fine dell'anno per capire anche il pensiero della gente comune e dell'opinione pubblica. La ricercatrice ha fatto sapere al quotidiano italiano che già negli ultimi due anni il governo ha invitato chi possiede un gatto a registrarlo e dotarlo di microchip. "E già oggi circa un terzo dei possessori di gatti li tengono al chiuso per 24 ore su 24 sette giorni su sette".
Con queste misure sono d'accordo anche i biologi: con alcune webcam e Gps nascosti nei collari dei gatti domestici sono stati osservati andare in giro di notte "per compiere stragi nell’area circostante": da qui la necessità di introddure il coprifuoco notturno in base a "quali specie si vogliono proteggere", ha spiegato Legge. Le specie a rischio sono soprattutto quelle che vivono di notte visto che di giorno la caccia dei gatti è riservata soprattutto agli uccelli.
Viceversa, i cani non hanno mai creato le stesse problematiche: nessuna specie si sarebbe estinta a causa del miglior amico dell'uomo. "I pericoli pubblici numero uno sono i gatti e in seconda battuta le volpi", conclue Sarah Legge.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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