Prima condanna per un alto dirigente del gruppo Volkswagen nell'ambito nell'ambito del "Dieselgate", lo scandalo dei motori diesel truccati. L'ex amministratore delegato di Audi, Rupert Stadler, è stato condannato in Germania a un anno e nove mesi di carcere con sospensione condizionale, oltre a una multa di 1,1 milioni di euro. Il tribunale regionale di Monaco di Baviera ha condannato l'ex capo dell'Audi dopo la condanna per frode per il suo ruolo nello scandalo delle emissioni diesel. In base a un accordo di patteggiamento, il mese scorso l'ex amministratore delegato ha ammesso di aver permesso che i veicoli Volkswagen, Audi e Porsche rimanessero in vendita anche dopo che lo scandalo era diventato di dominio pubblico.
Chi l'ex capo di Audi condannato a un anno e nove mesi per il Dieselgate
Stadler è sotto processo per frode dal 2020. Fino al mese scorso aveva respinto le accuse di essere a conoscenza del fatto che i veicoli prodotti dal gigante automobilistico tedesco Volkswagen fossero dotati dei cosiddetti dispositivi per la manipolazione delle emissioni. Stadler, in quanto ex capo dell'Audi e membro del consiglio di amministrazione del gruppo Volkswagen, è senza ombra di dubbio l'imputato più importante. Dw riferisce che sono stati condannati anche i suoi due coimputati, l'ex capo dello sviluppo dei motori Wolfgang Hatz e un ex ingegnere di spicco, identificato secondo le leggi tedesche sulla privacy solo come P. A quest'ultimo, che ha confessato nei mesi scorsi, è stata inflitta una pena di 21 mesi con sospensione condizionale e una multa di 50mila euro. Si tratta delle prime condanne penali in Germania da quando sono stati resi noti i problemi relativi ai test sulle emissioni. Anche l'ex amministratore delegato della Volkswagen, Martin Winterkorn, avrebbe dovuto essere processato per frode in relazione allo scandalo, ma il suo caso è stato rinviato a causa delle sue cattive condizioni di salute.
La manipolazione dei dispositivi di emissione
Come riferisce la Corte di Giustizia Europea, più volte intervenuta nello scandalo che ha colpito il settore automobilistico tedesco, a seguito del Dieselgate, il 7 settembre 2017 le autorità della Cpc hanno inviato una lettera al gruppo Volkswagen sollecitandolo a riparare rapidamente tutte le automobili interessate. A seguito di una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, il 28 settembre 2021 le autorità della Cpc, coordinate dalla Commissione europea, hanno rilasciato una dichiarazione in cui concludevano che le pratiche commerciali di Volkswagen per quanto riguarda la commercializzazione di automobili diesel dotate di sistemi illegali di manipolazione dei gas di scarico violavano il diritto dell'Ue in materia di protezione dei consumatori. I tre condannati a Monaco di Baviera avrebbe manipolato i motori diesel di circa 400mila autovetture di Audi, Volkswagen e Porsche a partire dal 2008 in modo tale da superare i test sulle emissioni.
Come ricorda Der Spiegel, l'accusa ha sottolineato in tribunale di non considerare gli imputati come i principali responsabili dello scandalo del Dieselgate. Era addirittura in dubbio che potessero esserci dei colpevoli principali "quando così tante persone coinvolte nell'azienda sono andate nella direzione sbagliata".
La procura di Monaco di Baviera ha già incriminato altri quattro ex dirigenti Audi nel 2020: tre ex colleghi di consiglio di Stadler e il responsabile di lunga data del reparto motori diesel di Audi. Non è ancora chiaro se e quando inizierà il processo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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