"Fermato e poi rilasciato": il giallo del ministro libico arrestato a Parigi

Trabelsi sarebbe stato fermato per alcune ore a Parigi, ma da Tripoli non è emersa alcuna conferma

"Fermato e poi rilasciato": il giallo del ministro libico arrestato a Parigi

Il ministro dell'Interno libico Imad Mustafa Trabelsi è stato fermato per alcune ore a Parigi, dopo il suo arrivo all'aeroporto Charles De Gaulle della capitale francese. Ne è nato un "giallo" sulla natura del fermo al momento ancora non chiarito del tutto. Le ultime indicazioni parlano di un controllo di alcune ore da parte delle autorità transalpine, dovuto soprattutto alla presenza del suo nome nei database della polizia per vicende passate. Smentita la notizia del ritrovamento di una valigetta piena di soldi. Il ministro sarebbe poi stato rilasciato senza ulteriori problemi, ma il caso potrebbe avere anche implicazioni politiche.

Cosa è successo a Parigi

Nella tarda mattinata di questo venerdì, il sito libico Libya Review ha rilanciato l'indiscrezione secondo cui il ministro Trabelsi è stato fermato o addirittura arrestato a Parigi. Le prime informazioni riguardavano il ritrovamento di una valigetta piena di soldi. Da qui il fermo e il successivo interrogatorio.

Tuttavia poco dopo da Tripoli non sono giunte conferme sul fermo. Le autorità libiche e i media locali non hanno fornito altri dettagli. La notizia dell'arresto quindi è sembrata ridimensionata. I media della regione occidentale della Libia, lì dove il governo di Abdul Hamid Ddeibah ha maggior presa sul territorio, non hanno dato risalto all'indiscrezione emersa dalla capitale francese.

Fonti libiche hanno però parlato di alcuni controlli disposti dalle autorità transalpine al momento dell'arrivo di Trabelsi. In particolare, la sicurezza francese avrebbe fermato il ministro in quanto il suo nome appariva nei database per precedenti segnalazioni legate a reati di contrabbando. Circostanza quest'ultima non nuova. Quando infatti alcuni mesi fa è stata ufficializzata la sua nomina a ministro, in molti hanno storto il naso sia in Libia che all'estero. E questo, come sottolineato su AdnKronos, proprio per via del coinvolgimento dei miliziani a lui più vicini ad accuse legate a gravi reati.

Accuse sempre smentite dal diritto interessato e dall'entourage del governo libico stanziato a Tripoli. Fonti della sicurezza libica hanno comunque ritenuta falsa la notizia del rinvenimento di grosse somme di denaro da parte delle autorità francesi. Dopo alcuni controlli in aeroporto, Trabelsi sarebbe stato poi rilasciato.

I nodi politici della vicenda

Ad ogni modo, il fermo di alcune ore potrebbe avere non poche implicazioni politiche. In primis, perché si è trattato pur sempre del fermo di un ministro libico in carica nel territorio francese. Al momento non sono emerse dichiarazioni ufficiali da parte di Tripoli, ma la vicenda potrebbe avere un peso non indifferente in ambito diplomatico.

Inoltre al momento non è chiaro se la presenza a Tripoli di Trabelsi è da ricollegare a una visita ufficiale oppure a incontri volti a riavvicinare il

governo di Tripoli a quello di Parigi. Tra le due parti infatti negli ultimi mesi non sono mancate tensioni, soprattutto perché l'esecutivo di Ddeibah è apparso sempre più in sintonia a livello politico con Ankara e con Roma.

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