"Non lo sentiamo da domenica". Chi è l'italiano disperso in Turchia

Tutti gli italiani che si trovavano nella zona del terremoto sono stati rintracciati tranne Angelo Zen, 50enne originario della provincia di Vicenza. Tajani: "Stiamo facendo di tutto per trovarlo"

"Non lo sentiamo da domenica". Chi è l'italiano disperso in Turchia

C'è un italiano disperso nel terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria nella notte del 6 febbraio. La Farnesina ha fatto sapere di aver rintracciato tutti gli italiani presenti nella zona colpita dal sisma tranne uno. Si tratta di Angelo Zen, 50 anni, della provincia di Vicenza.

"Stiamo facendo di tutto per trovarlo e non appena avremo notizie le forniremo. Siamo in contatto costante con la famiglia", ha dichiarato il ministro italiano degli Esteri Antonio Tajani. Le ricerche sono tuttavia complicate. Non solo a causa delle condizioni meteorologiche, proibitive per il freddo e la pioggia, ma anche perché i collegamenti sono saltati.

L'italiano disperso

Angelo Zen era in Turchia per ragioni lavorative. Al momento del sisma, secondo quanto segnalato da amici, si trovava a Kahramanmaras, città turca di oltre un milione di abitanti. Il Corriere della Sera ha scritto che è un tecnico specializzato in macchinari per l’oreficeria e che l'ultimo contatto con la famiglia risale a domenica.

"L'Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui", ha scritto su Twitter il vicepremier e ministro Tajani.

"Li abbiamo contattati tutti tranne uno, ma non ci sono collegamenti e continuiamo a cercarlo. Siamo in contatto con le autorità turche ma al momento non abbiamo notizie", ha spiegato Tajani in un collegamento telefonico ad Agorà su Rai3. "Stiamo facendo di tutto per trovarlo e non appena avremo notizie le forniremo", ha aggiunto.

"Abbiamo avuto delega a dare tutte le informazioni chiediamo a tutti gli organi di stampa massima riservatezza e rispetto per la famiglia", ha proseguito il ministro. "Non sappiamo dove fosse al momento della scossa nè se si trovasse in un hotel" che si dice sia crollato, ha sottolineato Tajani.

Il bilancio del terremoto si aggrava

L'italiano che ancora per la Farnesina è da cercare in Turchia era "nell'area colpita dal terremoto" ma non ci sono "notizie precise di dove esattamente stesse nel momento in cui c'è stato il sisma", ha quindi concluso lo stesso Tajani.

Nel frattempo il bilancio delle vittime continua ad aggravarsi. I morti registrati nei due paesi sono oltre 4.700 ma il bilancio è ancora provvisorio, mentre continua incessante il lavoro dei soccorritori.

In particolare, in Turchia 3.419 persone sono rimaste uccise e quasi 21.000 ferite, secondo quanto riferito dall'agenzia turca Anadolu, che cita un funzionario dell'agenzia per i disastri del paese. In Siria si piangono complessivamente 1.602 vittime.

Ankara: "13,5 mln di persone colpite"

Calcolatrice alla mano, sono oltre 13 milioni le persone che risiedono nelle regioni turche colpite dal terremoto. "Questo sisma ha colpito in modo diretto 13,5 milioni di nostri concittadini", ha dichiarato il ministro dell'Urbanizzazione del governo di Ankara, Murat Kurum, descrivendo, tra gli effetti del terremoto, l'interruzione di strade, rese inaccessibili dalle scosse, la mancanza di acqua in alcune regioni, dove si sta cercando di operare il più rapidamente possibile per ripristinare il funzionamento dei servizi essenziali.

"Il dolore è indescrivibile", ha poi aggiunto, con un messaggio di incoraggiamento ai connazionali nelle aree

colpite, dove è in atto una corsa per salvare chi ancora non è stato raggiunto dai soccorritori. Nei precedenti terremoti, ha sottolineato, le persone sono state soccorse e tratte in salvo anche dopo 100 ore.

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