Sopravvissuto all'11 settembre muore per salvare dei bambini in un lago

Luke Laidley è stato colto da un malore dopo aver tratto in salvo un gruppo di bambini. Lascia la moglie e tre figli

Sopravvissuto all'11 settembre muore per salvare dei bambini in un lago
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Sopravvissuto ai tragici eventi dell'11 settembre, un eroico padre di tre figli è morto dopo aver soccorso dei bambini che rischiavano di annegare nel lago Michigan. La tragedia si è verificata lo scorso 4 luglio, verso le 13.30 ora locale, la vittima è il 43trenne Luke Laidley. L'uomo stava celebrando la festa dell'indipendenza a bordo della sua barca, quando ha visto una piccola imbarcazione piena di bambina ribaltarsi. Senza pensarci un secondo, l'uomo si è tuffato in acqua per soccorrere i piccoli che stavano andando a fondo.

Un grande sforzo fisico per trarre in salvo i bambini, trasportati fino a riva. Come riportato dal New York Post, Laidley ha accusato un malore dopo aver aiutato l'ultimo ragazzino in acqua. In attesa dell'arrivo dei soccorrittori, è stato praticato un massaggio cardiaco. Sul posto sono arrivati i sanitari dell'Evanston Hospital, ma le condizioni del 43enne erano già gravissime. Purtroppo non c'è stato nulla da fare: i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso subito dopo l'arrivo in ospedale.

Nativo di Chicago, Laidley è stato descritto come un "vero padre di famiglia" dai suoi cari. Lascia la moglie Lauren e i tre figli di 7, 5 e 3 anni. Dopo la laurea in Finanza al Boston College, l'uomo all'età di 21 anni si trasferì a New York dopo aver ottenuto il suo primo impiego in Morgan Stanley, al World Trade Center. L'11 settembre del 2001, giorno del tremendo attentato terroristico, Laidley era al suo secondo giorno di lavoro e riuscì miracolosamente ad evacuare dal 61esimo piano della Torre Sud. Quel giorno morirono tredici dipendenti di Morgan Stanley.

L'attentato dell'11 settembre lasciò un segno profondo nella sua esistenza. Laidley decise di tornare a Chicago e di iniziare un nuovo capitolo della sua vita, continuando a operare nel mondo della finanza e diventando allernatore di football, prima alla Carmel Catholic e poi alla Loyola Academy. Poi il recente trasferimento a Winnetka, nell'Illinois. "La sua vera passione nella vita era essere un marito devoto e un padre amorevole", le parole cariche di amore e di gratitudine dei suoi cari:"Ci diceva sempre di dare tutto di noi stessi e di non aspettare nulla in campo. Di diventare parte di qualcosa che è più grande di noi stessi [...] Il suo sorriso ha illuminato ogni stanza.

Trasudava positività e perseveranza in tutto ciò che faceva. Amava profondamente e sinceramente con tutto il cuore. Una vita vissuta con uno scopo. Una vita vissuta per servire gli altri. Una vita vissuta da eroe”.

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