I punti chiave
È un quadro a tinte fosche quello che emerge dalle indagini compiute dagli inquirenti sull’episodio accaduto l’altro giorno a Seregno, in provincia di Monza. Un messaggio alla ragazza che reputava di sua proprietà, la certezza di avere il diritto di farla pagare al suo rivale, fino a spingerlo contro un treno in corsa, rischiando di ucciderlo, spalleggiato dall'amichetto. A scatenare l’ira dell’aggressore, secondo la squadra mobile guidata dal questore Marco Odorisio, sarebbe stato un WhatsApp di troppo inviato dal giovanissimo finito sui binari dopo essere stato picchiato, alla ragazzina a cui è interessato uno dei suoi aggressori, poi rintracciati e fermati nel tardo pomeriggio, per decisione della procura della Repubblica per i minorenni di Milano.
L’indagine
La ricostruzione degli eventi si è chiusa nell'arco di poche ore dall'accaduto, grazie alle numerose testimonianze raccolte sul posto dalla polizia e alle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, diffuse poi dalla procura. Dalle immagini si vede il 15enne sul binario 1 dello scalo ferroviario brianzolo. Il ragazzo improvvisamente è stato accerchiato da tre giovanissimi. Subito sono partiti gli insulti, le accuse e poi la richiesta della felpa firmata, lo scotto da pagare per aver osato mandare messaggi a chi non doveva toccare. Quando lui ha rifiutato, è scattata l'aggressione fisica, ma il 15enne ha reagito, si è divincolato e insieme a un suo amico, lì con lui, è scappato in direzione del binario 2, in attesa del treno che lo avrebbe dovuto riportare a casa. Il gruppetto lo ha seguito, uno dei tre giovanissimi sarebbe di fatto rimasto a guardare, mentre gli altri due hanno ripreso ad aggredirlo. Quando l'adolescente ha reagito, il suo rivale lo ha spinto con violenza, facendolo cadere su un treno in transito. Dopo aver picchiato la testa il ragazzino è caduto sui binari, rimanendo miracolosamente incastrato tra la banchina e le ruote della carrozza, mentre gli aggressori sono fuggiti.
I soccorsi
Soccorso e trasportato in ospedale a Monza, è stato medicato e ha riportato una vistosa ferita alla testa, oltre a una frattura alla caviglia, ma non rischia la vita. Grazie all'analisi dei fotogrammi delle immagini videoregistrate, gli investigatori sono stati identificati circa tre ore dopo. Il primo è stato individuato e bloccato mentre si aggirava nei dintorni della stazione, il secondo è stato raggiunto appena arrivato in caserma dai carabinieri a Desio, dove la nonna lo ha accompagnato perché si costituisse.
I ragazzi in questura
Portati in questura a Monza, entrambi sono stati interrogati dal pm della procura minorile, che ha poi emesso il provvedimento di fermo per tentata rapina aggravata e tentato omicidio in concorso. Una vicenda che ne ricalca molte altre e che per il procuratore della Repubblica per i minorenni di Milano, Ciro Cascone, riguarda "ragazzi ormai non più abituati a pensare, che agiscono, credendo di vivere in una canzone o in un reality show e perdono il contatto con la realtà".
Giovanissimi che emulano i comportamenti "di un mondo adulto autocentrato, dove io mi sento offeso e quindi reagisco, senza rendermi conto di avere davanti una persona e non un ostacolo che posso buttare sotto al treno", e con un atteggiamento verso la donna che dovrebbe essere ormai superato per le nuove generazioni, "che è una persona e non un oggetto di contesa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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