Rubava capi d'abbigliamento di lusso griffati Prada per poi rivenderli online a prezzi vantaggiosi: si parla di furti per un valore complessivo di circa 300mila euro, a causa dei quali sono state incriminate tre donne. La principale responsabile è un'albanese di 62 anni, addetta alle pulizie del quartier generale del gruppo Prada a Milano: un ruolo che le ha consentito di sottrarre dall'edificio almeno una quarantina di abiti del celebre marchio di moda. Oltre alla 62enne sono state incriminate anche le sue due complici, vale a dire la figlia e la nuora. Per loro l'accusa è quella di ricettazione, in quanto intestatarie dell'account di Vinted tramite il quale i capi di abbigliamento sottratti venivano rivenduti a prezzi, peraltro, decisamente inferiori rispetto al loro reale valore di mercato.
La 62enne albanese si recava a effettuare le pulizie negli studi di progettazione e produzione di Prada, siti nel quartiere milanese di Porta Romana, poco dopo le ore 19:00, quando ormai all'interno dell'edificio non c'era più nessuno. Così facendo, poteva agire indisturbata: la dipendente avrebbe quindi approfittato della situazione per impossessarsi di una quarantina di abiti di lusso della celebre casa di moda, tra prototipi e pezzi unici di vecchie collezioni. Furti, per un valore complessivo di oltre 300mila euro, che non sono comunque passati inosservati. A partire dallo scorso mese di marzo sono state numerose le denunce presentate alle forze dell'ordine dalla responsabile per la sicurezza del gruppo Prada.
Dopo le segnalazioni ricevute, sono scattate le indagini, condotte dai carabinieri della stazione Moscova e coordinate dalla procura della Repubblica di Milano. Grazie alle immagini registrate dalle videocamare di sorveglianza, gli inquirenti sono riusciti a far emergere la verità e a inchiodare la 62enne albanese alle sue responsabilità. Parallelamente gli investigatori hanno operato online, riuscendo a risalire agli intestatari dell'account di Vinted sul quale i capi di abbigliamento di lusso venivano rivenduti. Il profilo apparteneva ad altre due donne di nazionalità albanese, la figlia e la nuora della principale indagata: entrambne sono state denunciate per il reato di ricettazione.
Gli uomini dell'Arma hanno provveduto anche a effettuare un controllo in casa della ex addetta alle pulizie, trovando altri 23 abiti griffati Prada ancora non rivenduti.
Tra questi anche alcuni capi rarissimi e di grande pregio, veri e propri pezzi unici tra cui alcuni prototipi non immessi sul mercato: forse le donne, che li rivendevano a prezzi molto bassi, non ne avevano compreso il vero valore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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