Armi contro i dipendenti, rapina choc a Napoli: presi due minorenni

La refurtiva è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario: i responsabili dovranno difendersi dall'accusa di rapina aggravata

Armi contro i dipendenti, rapina choc a Napoli: presi due minorenni
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Armi in pugno contro i dipendenti per portare via l'incasso di un distributore di carburanti a Napoli: per questo motivo sono finiti in manette tre giovani rapinatori, due dei quali ancora minorenni.

L'episodio si è verificato nella serata di ieri, giovedì 17 agosto, in una pompa di benzina sita in via Appia a Sant'Antimo, comune della città metropolitana di Napoli. I baby rapinatori, due 16enni e un ragazzo di 19 anni, entrano in azione dopo aver raggiunto il loro obiettivo a bordo di uno scooter: tutti indossano casco e passamontagna per evitare di essere riconosciuti dalle forze dell'ordine attraverso i filmati ripresi dalle videocamere di sorveglianza installate a tutela dell'esercizio commerciale.

Neppure il tempo di scendere dal ciclomotore che due dei giovani malviventi puntano immediatamente le armi di cui sono in possesso contro il titolare e i dipendenti del distributore di carburanti per convincerli a cedere l'incasso e ad evitare di reagire. Un'azione fulminea, quella dei rapinatori i quali, messe le mani sul denaro, salgono nuovamente a bordo dello scooter e si allontanano dal piazzale di via Appia a tutta velocità.

Ancora sotto choc, i dipendenti della pompa di benzina contattano il numero unico per le emergenze per denunciare quanto accaduto pochi istanti prima. Sul posto si precipitano i carabinieri della tenenza di Sant'Antimo e i colleghi del nucleo operativo radiomobile di Giugliano in Campania. Dopo aver raccolto le informazioni dalle vittime della rapina, i militari si mettono subito all'opera per trovare i responsabili. I giovani malviventi vengono individuati dagli uomini dell'Arma all'interno di un edificio da tempo in disuso e abbandonato, non troppo distante dal distributore di carburanti rapinato pocanzi.

Consci del fatto che i componenti della banda fossero armati, i carabinieri circondano la struttura e fanno irruzione: quando i ragazzini si rendono conto di ciò che sta accadendo, tuttavia, è oramai troppo tardi per cercare di scappare. Con le spalle al muro, tentano di reagire in modo violento, ma alla fine sono costretti a capitolare: tutti e tre finiscono in manette e vengono trasferiti in caserma per le consuete operazioni di identificazione e incriminazione.

Sequestrate le due armi utilizzate nella rapina: si tratta di un fucile e di una pistola repliche, a cui era stato rimosso il tappo rosso. La refurtiva è stata recuperata addosso a uno dei due minorenni e restituita al legittimo proprietario.

Sottoposto a sequestro anche lo scooter utilizzato durante il raid. Mentre il 19enne è finito dietro le sbarre del carcere di Poggioreale, i due 16enni sono stati trasferiti al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei: tutti dovranno rispondere di rapina aggravata.

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