Don Biancalani vuole anche una moschea

Il Comitato dei residenti di Vicofaro ha lanciato una petizione per chiedere alle istituzioni di risolvere le criticità emerse a causa dell'accoglienza dei migranti. Don Biancalani, da parte sua, ha rilanciato sollecitando la realizzazione di una moschea. "Serve un luogo di culto per la comunità musulmana"

Un primo piano di don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro
Un primo piano di don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro

I residenti puntano da anni il dito contro il degrado, la scarsa igiene e la (poca) sicurezza che caratterizzerebbe la frazione del Comune di Pistoia, la cui parrocchia è di fatto stata trasformata in un centro di accoglienza per decine e decine di migranti (alcuni dei quali con precedenti alle spalle). Criticità che aveva in parte riscontrato anche lo stesso don Massimo Biancalani, chiedendo il supporto della Regione. Pochi giorni fa però, il "parroco dei migranti" ha rilanciato: la città ha bisogno secondo lui anche di una moschea, per venire incontro alle esigenze degli ospiti e della comunità musulmana in generale. Questa l'ultima novità (in ordine cronologico) che arriva da Vicofaro, per una proposta che don Massimo ha esternato sulla propria pagina Facebook.

Don Biancalani "chiede" una moschea

"Anche Pistoia deve porsi il problema di individuare uno spazio adeguato come luogo di culto, per una comunità musulmana sempre più numerosa", il pensiero di don Biancalani. Un'idea che com'era prevedibile ha diviso il web: accanto a chi considera la realizzazione di una moschea un passo avanti verso un'integrazione più capillare, ci sono stati tanti utenti che gli hanno ricordato le numerose problematiche evidenziate proprio dall'esperienza di accoglienza tuttora in corso nel quartiere pistoiese. Tanto che i rappresentanti degli abitanti del luogo, ricordando l'ordinanza di sgombero della struttura emessa dal sindaco di Pistoia lo scorso ottobre (ma non ancora attuata, a quanto pare) hanno di nuovo sollecitato una risposta istituzionale per trovare una soluzione condivisa, nel rispetto delle parti. Dopo aver scritto al Vaticano (come anticipato dal Giornale il mese scorso) lamentando anche di non poter di fatto più usufruire della parrocchia, il Comitato dei residenti di Vicofaro ha lanciato una petizione sulla piattaforma change.org. Per chiedere che i migranti vengano ricollocati altrove, in strutture più attrezzate ad accoglierli.

La petizione lanciata dai residenti: "Situazione insostenibile"

"L'accoglienza praticata nella chiesa di Santa Maria Maggiore è indiscriminata e talmente disorganizzata da creare notevoli difficoltà e grandi disagi ai residenti - si legge nel testo della raccolta firme - nemmeno il resto della città è esente dagli effetti negativi di una circolazione di persone non meglio identificate e difficilmente controllabili. Il Comitato per Vicofaro intende dare vita ad iniziative che coinvolgano tutta la cittadinanza, per smuovere le istituzioni ad intervenire nella ricollocazione degli ospiti della chiesa in sedi più idonee. Liberando la parrocchia per restituirla così alla comunità di Vicofaro, per una situazione ormai insostenibile".

Una petizione rivolta per il momento a chi vive sul territorio comunale, ma i vertici del Comitato hanno fatto sapere di essere pronti ad estenderla a tutta Italia, nelle prossime settimane. Ma chissà che l'"idea moschea" lanciata da don Biancalani non possa contribuire già adesso a far crescere ulteriormente il numero delle firme.

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