"Ho mal di schiena", "Sono allergico". Tutti i malanni dei vigili di Roma

Sono più di mille i certificati medici e le esenzioni lavorative presentati dei vigili urbani di Roma, che sempre di più lasciano le strade. La denuncia della Lega al Campidoglio

"Ho mal di schiena", "Sono allergico". Tutti i malanni dei vigili di Roma

La situazione dei vigili urbani di Roma è preoccupante: a una già cronica carenza d'organico si aggiungono le centinaia di certificati medici che sono stati presentati negli ultimi mesi per i più disparati motivi ma tutti con lo stesso comune denominatore, l'impossibilità di lavorare. I numeri raccolti in questo primo scorcio di 2023 ci dicono che su 6mila agenti, tra certificati ed esenzioni 1.023 di loro non hanno prestato servizio lasciando i colleghi (ma soprattutto città e cittadini) con l'acqua alla gola.

Le motivazioni

Come scrive Repubblica, sono state centinaia le richieste per non lavorare in esterna rinunciando, quindi, a tutte quelle situazioni che impongono lo stare in piedi nel traffico o mettersi alla guida di un'auto o una bicicletta. La rinuncia al servizio esterno significa anche non prestare quei servizi notturni di pattugliamento di strade e locali: ecco perché i romani hanno già notato da alcuni mesi un calo delle divise con scritto Polizia municipale in giro per la città. Nel concreto, oltre ai certificati medici con chi ha problemi di postura (e non può stare troppo tempo in piedi), chi ha allergie che impediscono di stare all'aperto, quasi in 200 hanno dichiarato di non potersi esporre allo smog della Capitale oltre alle centinaia che non possono lavorare nelle ore notturne.

Ma poi spuntano anche le esenzioni: il quotidiano sottolinea come una fetta importante di questi vigili urbani con diverse problematiche fisiche non possano addirittura indossare la casacca d'ordinanza e nemmeno indossare le mascherine che tutti abbiamo indossato per due anni consecutivi di pandemia. Anche se si tratta di situazioni temporanee, vanno comunque ad aggiungersi agli indisponibili di lungo corso ma "devono sottostare quindi a visite periodiche", spiegano da uno dei comandi dei vigili urbani. In 195, invece, hanno un'esenzione permamente da una particolare tipologia di servizio e non potranno mai diversificare il loro operato andando magari a tappare quei buchi derivanti da altre assenze.

"Numeri impietosi"

Il problema non è nuovo ma è stato ereditato dalla giunta Raggi il cui concorso divenne un enorme flop con soli 161 assunti su oltre 500 posti disponibili. Il capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori, ha sottolineato come questi numeri siano "impietosi e confermano quanto ci riferiscono i cittadini sulla mancanza dei vigili urbani in strada e nei parchi per la lotta al degrado. Paghiamo gli errori della passata amministrazione e oggi quelli di una giunta e di un consiglio comunale immobile" , ha dichiarato recentemente, sviscerando i numeri del buco: "Mancano più di duemila agenti, serve un nuovo concorso. Ma il sindaco Gualtieri non si rende conto dell'importanza dei vigili urbani. E l'Assemblea capitolina non ha mai avviato una commissione Sicurezza".

La polemica sui Maneskin

Come abbiamo visto sul Giornale.it, se le già limite risorse convergono i loro sforzi sulla scorta per i Maneskin la frittata è fatta definitivamente: non sono passate inosservate le scorte alla Cadillac della band con i vigili urbani della Capitale denunciata prontamente dalla Lega. Prontamente, Santori ha fatto presente che sia stata molto discutibile la scelta del Campidoglio "soprattutto in ragione delle continue criticità che emergono per quanto riguarda il corpo di polizia cittadino", che è in assoluto deficit di organico come abbiamo visto prima.

Gualteri si è preoccupato di più della scorta per i rocker piuttosto che della sicurezza dei cittadini con meno pattuglie per intervenire laddove ci fossero incidenti e tutte le quotidiane criticità del traffico romano.

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