La polizia ferroviaria di Firenze ha tratto in arresto un giovane marocchino, vent'anni appena, che adesso dovrà difendersi dalle accuse di rapina impropria, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Secondo quanto riportato dal quotidiano locale La Nazione il 20enne, abituale frequentatore della stazione feroviaria Santa Maria Novella, lo scorso venerdì 19 maggio si trovava proprio nei giardini siti di fronte allo scalo fiorentino, quando a un certo punto una signora ha iniziato a urlare contro di lui, accusandolo di furto e indicandolo col dito mentre quest'ultimo si dava alla fuga. Le richieste di aiuto della donna non sono però sfuggite a due agenti della Polfer, i quali si sono lanciati immediatamente all'inseguimento del fuggitivo, che nel frattempo aveva raggiunto l'interno della stazione ferroviaria. I due agenti hanno ricevuto manforte da un ispettore della Questura di Firenze - in quel momento libero dal servizio -, che ha affiancato i colleghi nel tentativo di fermare la fuga del ladro. Di lì a poco i poliziotti hanno effettivamente raggiunto e bloccato il giovane ma questi, aiutato anche dalla sua imponente stazza fisica, ha iniziato a dimenarsi nel tentativo di sfuggire alla cattura e ha colpito con una violenta raffica di pugni e gomitate le forze dell'ordine.
Non senza fatica gli agenti sono riusciti a ridurre a più miti consigli il marocchino, al quale hanno poi stretto le manette ai polsi. Perquisito, al giovane è stato trovato addosso un cellulare, lo stesso che aveva appena sottratto alla donna che aveva richiesto aiuto pochi minuti prima. Una volta condotto in Questura è emerso che il 20enne era già molto noto alle forze dell'ordine poiché sul suo capo pendevano diverse accuse da diverse zone d'Italia, tutte molto simili a quelle per cui era appena stato arrestato. Secondo gli investigatori inoltre l'indagato potrebbe essere coinvolto in almeno altre tre rapine, tutte avvenute nei pressi della stazione di Firenze: una rapina parrebbe risalire allo scorso mese di marzo mentre le altre due, che sarebbero avvenute a matà maggio, avrebbero l'aggravante dell'utilizzo di armi da taglio.
La furia del giovane ha lasciato inoltre strascichi poiché l'agente in borghese intervenuto in soccorso dei colleghi, un ispettore della Divisione Polizia Anticrimine di via Zara, dopo l'arresto compiuto lamentava forti dolori ed è stato
condotto presso il pronto soccorso. Qui i medici hanno riscontrato alcune contusioni al costato, frutto inequivocabile della violenza del marocchino, e hanno redatto per lui una prognosi di circa dieci giorni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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