Fruste, cera calda e violenze sul lettino: psichiatra condannato

Il racconto choc della giovane: il professionista avrebbe approfittato dei loro incontri per aver dei rapporti estremi con lei. Ora il verdetto in primo grado

Fruste, cera calda e violenze sul lettino: psichiatra condannato

Invece di aiutare una paziente a superare un periodo difficile della sua vita, avrebbe approfittato di quella fragilità per abusare di lei: per uno psichiatra 72enne è arrivata la condanna a quattro anni e mezzo di reclusione con il rito abbreviato.

Ogni mese un abuso

Il professionista, Stefano Maria Cogliati Dezza, dovrà decidere se presentare o meno appello mediante il proprio avvocato. Secondo quanto dichiarato dall'accusa, lo psichiatra avrebbe abusato ripetutamente della vittima, una ragazza di 27 anni. Nello specifico si parla di abusi andati avanti per circa un anno, in media di uno al mese. Divenuta una sua paziente, la ragazza sarebbe stata poi da lui manipolata. L'accusa spiega che il professionista era riuscito a creare un legame di forte dipendenza e soggezione. In questo modo, come riportato da Repubblica, il 72enne avrebbe "abusato della condizione di inferiorità psichica" della giovane. Ottenuta la sua completa fiducia, il professionista era addirittura passato a darle suggerimenti sulla sua forma fisica, consigliandole anche un trattamento dimagrante.

Ignari, i genitori della ragazza hanno continuato ad accompagnarla agli incontri senza sapere che cosa stesse realmente accadendo fra professionista e paziente. Agghiacciante il racconto fornito in un secondo momento dalla ragazza agli investigatori. Nel corso delle loro sedute, lo psichiatra la legava, usava strumenti come fruste, cera calda, pinze e lacci. Talvolta l'uomo decideva di somministrarle degli antidolorifici.

Rapporti definiti come estremi che alla fine hanno inciso sulla psiche della giovane, la quale ha poi deciso di confidarsi con la famiglia.

Le indagini e la condanna

Il racconto della ragazza ai genitori ha dato avvio alle indagini. Il resonto di quegli incontri fornito dalla giovane è stato ricco di dettagli, poi verificati dagli investigatori.

È dunque arrivata la condanna del giudice Valeria Tomassini, che ha disposto nei confronti dell'uomo una pena pari a quattro anni e mezzo di reclusione con il rito abbreviato per violenza sessuale.

Si tratta di un verdetto in primo grado, che include anche "l'interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno, la sospensione dell’esercizio della professione medica, nonché dai pubblici uffici per cinque anni". Il professionista dovrà inoltre versare una provvisionale pari a 40mila euro. Nei prossimi giorni l'imputato potrà presentare richiesta di appello.

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