"Ci vediamo in stazione". Così le baby gang si accordano per fare rissa

I ragazzini concordano l'ora e il luogo dell'appuntamento via chat o sui social. L'ultima scazzottata tra baby gang c'è stata lunedì mattina, alla stazione di Brescia. Gli adolescenti si sono dileguati all'arrivo della polizia

"Ci vediamo in stazione". Così le baby gang si accordano per fare rissa

Fissano l'appuntamento sui social e poi, dal vivo, se le danno di santa ragione. È un fenomeno sempre più diffuso quello delle risse tra baby gang cittadine. Dopo le faide tra egiziani e pachistani per "questioni etniche e razziali" - scrive il giornalista Valerio Morabito sul Corriere.it - ieri mattina (lunedì 13 marzo), si è verificato l'ennesimo episodio alla stazione ferroviaria di Brescia. Un gruppo nutrito di adolescenti ha fatto a botte sotto lo sguardo incredulo dei passanti. Si sono dileguati solo all'arrivo della polizia.

L'appuntamento sui social

Il luogo e la data della rissa vengono concordate sui social, di modo da non destare sospetti. Poi, il giorno dell'appuntamento, i ragazzini - tutti minorenni - si pestano a sangue. Volano calci e pugni alla cieca, qualcuno rimane ferito. Altri riprendono la scena con lo smartphone, ridono e incintano gli avversari come se stessero assistendo a una partita di calcio o a un incontro di box. L'obiettivo non è tanto quello di risolvere "vecchie ruggini" tra adolescenti, ma di far girare il video su TikTok e Instagram. Fatto sta che, com'è successo lo scorso mercoledì sera ad Orzinuovi, qualcuno rischia di rimanerci secco. Non solo botte a mani nude, ma volano anche coltelli.

La rissa alla stazione di Brescia

L'ultimo episodio si è verificato ieri mattina, alla stazione di Brescia. Le due baby gang rivali si erano date appuntamento su un gruppo Instagram. Poi, alla data e l'ora dell'incontro, se le sono date di santa ragione. Nel video della zuffa, successivamente condiviso sui social, si vedono due gruppi di ragazzini fronteggiarsi con spavalderia. Alcuni hanno il cappuccio della felpa calato sulla testa, altri indossanno un berretto. Mettono gli zaini a terra e, da quel momento, volano calci, pugni e ceffoni. Finché non arriva la polizia. A quel punto, le baby gang si dileguano alla svelta. Attraverso il filmato, le forze dell'ordine stanno tentando di risalire all'identità degli aggressori.

La Lega: "Allarme sicurezza"

"Lunedì un pestaggio in metropolitana, mercoledì sera un accoltellamento in via Orzinuovi, baby gang che fanno aggressioni nelle piazze, risse in via Togni e in via Creta. È paradossale che la vicesindaco Laura Castelletti e l'assessore alla Mobilità Federico Manzoni sabato mattina abbiano decantato la sicurezza in stazione e nel giro di un paio di giorni in quella zona si siano verificati un accoltellamento e una rissa. Come sempre, è la realtà a smentire la sinistra". È la denuncia della Lega cittadina che chiede maggiore sicurezza alle amministrazioni locali e anche un nuovo patto educativo per rilanciare le politiche giovani in città partendo dagli oratori. "Ormai la cronaca quotidiana di Brescia evidenzia una emergenza legata alla sicurezza - si legge nel comunicato rilanciato dal Corriere.it - sia in centro storico che nei quartieri. Per la stazione, giusto settimana scorsa avevamo chiesto, con una mozione a prima firma Tacconi, un miglioramento dell'illuminazione e il coinvolgimento della zona nel palinsesto della capitale della cultura.

Bene gli interventi dello Stato, come quello di alcuni giorni fa in stazione e al parco Tarello, ma è chiaro che debba essere il Comune a mettere a punto una strategia per la sicurezza della città: poliziotti di quartiere, videosorveglianza, rigenerazione urbana ed eventi legati a Bergamo Brescia capitale della cultura anche nei quartieri periferici, per renderli più frequentati e quindi più sicuri".

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