Non c'è pace per i viaggiatori e i pendolari di Milano, che nella giornata di venerdì 31 maggio si troveranno ancora una volta a dover fare i conti con uno sciopero dei mezzi pubblici. C'è infatti la conferma del sindacato Al Cobas, che ha indetto una mobilitazione proprio per domani. Saranno dunque a rischio gli spostamenti su metropolitane, autobus e tram. In particolare, ad essere maggiormente interessate da eventuali disagi saranno le metro della linea M1 rossa, della M2 verde, della M3 gialla, della M4 lilla e della M5 blu. Oltre a ciò, come abbiamo visto, neppure la regolare circolazione di tram e abutobus sarà garantita.
Lo sciopero
Stando a quanto riferito dagli organi interessati, lo sciopero, che riguarda il capoluogo lombardo, sarà effettivo dalle 8.45 alle 15.00 e poi dopo le 18.00, fino alla regolare conclusione del servizio. In queste fasce orarie non saranno garantite le tratte. I lavoratori di Atm, società per azioni del Comune di Milano che gestisce il servizio di trasporto pubblico, sono da tempo sul piede di guerra. Già nella giornata dello scorso 6 maggio avevano fatto sentire la loro voce.
Ancora una volta, i lavoratori chiedono maggiori tutele per se stessi, la fruizione di ferie per il personale, modifiche per le indennità e i turni, e un'adeguazione dello stipendio. Si protesta inoltre "contro la liberalizzazione, privatizzazione e gare d'appalto dei servizi attualmente gestiti dal Gruppo ATM e per la 'reinternalizzazione' dei servizi di TPL in appalto e/o sub-appalto; Contro il progetto 'Milano Next', per la trasformazione di ATM S.p.A. in Azienda Speciale del Comune di Milano e il conseguente affidamento diretto in house dei servizi, non ché per la loro gratuità", come si legge nel comunicato ufficiale di Al Cobas.
Aria di scontento
"Tanti lavoratori a causa dei bassi salari sono costretti a sobbarcarsi ore e ore di straordinario mettendo a forte rischio la propria salute e la sicurezza, anche quella dei passeggeri, aumentando il rischio di incidenti, nonché sacrificando il tempo alla propria vita e alla famiglia. Tutto questo non è più accettabile", è quanto dichiarano i sindacalisti, come riportato da MilanoToday.
Al Cobas avrebbe accolto con malumore l'accordo del 13 maggio, firmato da Cgil, Cisl, Uil, Faisa, Ugl e Orsa. Un accordo che, secondo il sindacato, non produrrebbe effetti per quanto concerne l'aumento dei salari.
"Le nostre richieste di aumento di 150 euro mensili netti a livello aziendale (+ 350 a livello nazionale), non sono richieste velleitarie, bensì di giustizia sociale a risanamento di decenni di mancati rinnovi contrattuali e aumenti salariali irrisori a fronte di una produttività, di ritmi di lavoro e di flessibilità in continua e inesorabile crescita", fanno sapere da Al Cobas.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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