Milano, la gang delle collanine continua ad agire indisturbata

Com'è possibile che molti di questi ragazzi, spesso orfani o provenienti da contesti difficili, che alloggiano in una casa d'accoglienza del Comune di Milano, continuino imperterriti a delinquere?

Milano, la gang delle collanine continua ad agire indisturbata
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Ogni mattina, quando il sole comincia a spuntare nel cielo sopra Milano, alcuni giovani ragazzi che lottano per la loro sopravvivenza quotidiana si svegliano nel centro d'accoglienza di Viale Ortles, un luogo che rappresenta spesso l'unico punto fisso nella loro vita turbolenta. Il loro viaggio inizia presto, quando attraversano la strada, a volte senza preoccuparsi delle strisce pedonali, per raggiungere la fermata dell'autobus 34.

La maggior parte di loro non ha un biglietto, ma questa sfida non li scoraggia. Una volta a bordo dell'autobus sono accolti dalle strigliate quotidiane del conducente dei mezzi pubblici. Ma anche questo non li fa desistere. Scendono dalle scale della metro con l'abilità di chi ha fatto quel percorso centinaia di volte. Riescono a scavalcare i tornelli con una facilità disarmante e iniziano la caccia al tesoro mattutina.

La preda? I turisti distratti o gli anziani, ma soprattutto tutto ciò che sia dorato. La loro tecnica si è affinata nel tempo. Che si tratti di collanine preziose o degli ultimi modelli di telefoni cellulari, questi ragazzi sanno esattamente cosa cercare. Si posizionano strategicamente davanti alle porte della metro, aspettando pazientemente il momento perfetto per agire. Quando individuano la preda giusta, colpiscono con una precisione da veterani, strappando i gioielli o afferrando i dispositivi e uscendo dai vagoni un attimo prima che le porte si chiudano alle loro spalle. La loro fermata preferita sembra essere Repubblica, una stazione sulla Linea gialla.

La domanda che sorge spontanea è la seguente: come è possibile che questi ragazzi, spesso orfani o provenienti da contesti difficili, che alloggiano in una casa d'accoglienza del Comune di Milano, continuino imperterriti a delinquere? Nonostante le denunce e i fermi, sembrano non arrendersi mai.

Le testimonianze delle persone che hanno incrociato il loro cammino piovono da tutte le parti, soprattutto dopo che MilanoBellaDaDio ha pubblicato una foto di questi ragazzi all'inizio di luglio. Alcuni cittadini hanno confermato che soggiornano in Viale Ortles e che seguono lo stesso copione giorno dopo giorno.

Questa storia mette in luce una realtà complessa e spesso poco conosciuta della città di Milano. Questi ragazzi, nonostante le loro azioni illegali, sono anche vittime di circostanze difficili e, in molti casi, di un sistema che non è riuscito a offrire loro una reale possibilità di crescita e sviluppo. La situazione solleva importanti domande su come la società e le istituzioni possano affrontare il problema della povertà e dell'emarginazione, cercando di rompere il circolo vizioso che porta questi giovani a compiere azioni criminali.

Questa non è solo la storia di ragazzi che rubano, ma anche la storia di una città che deve fare i conti con le sue disuguaglianze e le sfide che essa comporta.

E mentre cerchiamo di comprendere meglio questa realtà complessa, dobbiamo anche chiederci cosa possiamo fare per aiutare questi giovani a trovare un futuro migliore, lontano dalla criminalità e più vicino a opportunità significative e una vita dignitosa.

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